martedì 18 ottobre 2016

SPARK, STORIA DI UN CANE CHE VOLEVA AMARE...

SLIDING DOORS

QUANDO SI PARLA DI CASUALITA'...

"A volte minime cose cambiano la direzione della nostra vita, il mero respiro di una circostanza, un momento accidentale che compare all’improvviso come un meteorite che colpisce la terra. 
Le esistenze sono porte girevoli e cambiano la direzione sulla base di una osservazione del tutto casuale.
(Bryce Courtenay, romanziere sudafricano)

Ho insegnato almeno 10 anni alla Scuola Media di Crescentino e sinceramente credo di non aver mai saputo nè mai sentito parlare di un  canile del paese, per cui quando (come ho raccontato in un post precedente) ho telefonato al numero di contatto trovato in internet relativo al Canile Balto, ho dovuto chiedere la strada, e per fortuna, trovarlo è stato facile: basta girare a sinistra allo svincolo, una volta che si vede la Scuola Media.

Entri nella  strada delle Langhe, che  da Vercelli  porta a Torino lungo le provinciali parallele all'autostrada A4, la strada delle Langhe  sempre piena di nebbia, sempre piena di trattori e di zolle di terra o di stoppie portate fuori dalle risaie dalle loro enormi ruote...

Una strada di ricordi...che si alzano insieme alla nebbia sottile che la ricopre...

Mi ricordo di quella volta la mattina presto che un'auto davanti a me uscì semplicemente di strada e finì nell'acqua di una risaia...per fortuna senza nessun ferito (l'autista si era semplicemente addormentato), o di quell'altra volta in cui ho visto camminare, zaino in spalla, in direzione di Vercelli (dal lato giusto della strada per un pedone!) 3 anime pie, 3  allievi della media... avevano tagliato e per loro fortuna(o per loro sfortuna!!) avevano incrociato proprio me... (solo uno di loro però accettò di tornare a scuola)...

Be' una strada piena di ricordi... ed ora ad essi si aggiungono anche quelli legati al canile che si trova appena fuori Crescentino in direzione di Trino, vicino al centro di raccolta differenziata del paese.
Due cancelli, quello piu' grande (del centro riciclaggio), quello piu' piccolo sulla destra, un piccolo spiazzo erboso in cui parcheggiare la macchina... un campanello...

                                                                      °°°°°°°°°°

  "IL CASO E' FORSE LO PSEUDONIMO DI DIO QUANDO NON VUOLE FIRMARE."
(Anatole France, scrittore francese)

Jeangle, la mia dolce e cara Jeangle era stata presa proprio lì nel dicembre 2014, non sembrava, ma aveva già un anno e qualche mese! Era ed è una presenza viva e costante, una gioia, una compagnia, una consolazione, un'amicizia sempre fedele...


 Pasqua 2015: mio figlio era arrivato dalla Gran Bretagna  e lui, io e i miei 2 nipoti A. e C. facevamo colazione insieme nel nostro bar preferito.
Parlando del piu' e del meno, ecco la domanda chiave che porta al mio secondo cane... Spark!

"Ma, chissà che fine ha fatto la mamma di Jeangle? Zia, Zia telefona al canile e chiedi!"

Ma un canile, ribatto io, non è sempre aperto perchè non esiste un numero sufficiente di volontari per farlo, inoltre col giro di vite che ci si ritrova, chi vuoi che si ricordi della mamma di Jeangle dopo tanti mesi!
Insistente, insistenze, insistenze... chi ha nipoti, sa benissimo il livello di -pesantezza e noiosità-  che possono raggiungere...
Così, telefono solo per sapere se c'è qualcuno e decido che possiamo rubarci mezz'ora per fare un giro fino al canile e farli contenti.
Qui, troviamo una volontaria giovanissima che naturalmente, non sa nulla del 2014 essendo operativa da poco tempo e oltre tutto sembra un po'... spenta!
Comunque, siamo nel canile e chiediamo se possiamo farci un giro: l'odore non è dei piu' piacevoli ed è rafforzato dal tepore di aprile... è l'odore dell'abbandono, della vecchiaia tra l'altro chiusa in carcere, della malattia, della mancanza di amore...

I cani sono parecchi, quasi tutti molto anziani, pieni di acciacchi, buttati per terra o sdraiati sulla loro coperta o brandina, mancano evidentemente della gioia di vivere perchè non aprono neanche gli occhi o se hanno la forza di farlo, mostrano uno sguardo  velato e privo non d'interesse, ma di speranza.
 Ci muoviamo tra le gabbie, comunque tutte chiuse quando un movimento ci attira,,,, una Macchia bianca e arancione, un uggiolio costante, zampe che raspano...

"Io sono qui! Sono vivo!"- sembra gridare...



Un cane, diverso dagli altri, vivace,  è aggrappato alla gabbia e cerca disperatamente di attirare la mia, la nostra attenzione... non demorde,,, ci guarda con sguardo compassionevole con occhi lucidi quasi pieni di lacrime e mugola, vuole almeno una carezza... e la ricerca senza vergogna, con ansia, con passione con la tenacia di un accattone che vuole un'elemosina e non ti molla, ti segue, ti chiama, fa rumore per non farti allontanare...

Sì, è diverso dagli altri e il mio cuore compie un balzo: chiedo subito alla volontaria se si può far uscire per qualche momento dalla gabbia... e lei acconsente...

Il cane esce,  si alza sulle mie gambe e su quelle di mio figlio, richiede attenzione come se dicesse "sono qui, esisto, prendimi!". Mentre i miei 2 nipoti sono già oltre con Jeangle, d'istinto chiedo alla volontaria se è adottabile e lei mi dice che sembra che non ci siano problemi, anche se sulla gabbia c'è un biglietto a matita in cui si chiede di contattare le 2 persone che lo seguono maggiormente. Comunque, esse non sono rintracciabili, così vista l'indecisione della ragazza e scossa dalla gioia del cane, prendo io l'iniziativa e telefono al numero della signora che l'altra volta ci aveva affidato Jeangle e che si occupa  ancora del canile.

Per fortuna, la trovo subito e, disponibile come sempre, viene, mi ascolta e dice che va bene, che non ci sono problemi, anzi,ma che deve portarlo ad una visita di controllo dal veterinario. Mi offro di ritornare io a Crescentino, ma lei mi risponde che ormai sono cambiate le regole e che sono loro,cioè gli affidatari del canile, a dovermelo portare a casa, anche per controllare..."sa bene come vanno le cose!"

Mentre il cane con suo sommo rincrescimento e sguardo di tradimento, accetta  di essere portato di nuovo nella gabbia, quasi piange e mi guarda in modo tale che sono io a dover girare gli occhi... la signora mi racconta brevemente la sua storia...

Il cane che si chiama "Ultimo" (un nome che è di per sè un programma) è passato per diverse mani; abbandonato perchè la padrona era morta, ha trascorso un periodo in canile, poi fu affidato  ad una cascina di cui si conoscevano i proprietari. Qui per motivi non ben precisati, era stato chiuso in un pollaio e probabilmente picchiato perchè quando avevano saputo in che condizioni fosse, il canile stesso aveva provveduto a riprenderlo...

Sì, conclude, Ultimo  merita un po' di amore e di felicità! Finalmente...



Ma, si sa, la strada che porta alla tranquillità non è facile da percorrere.
Ecco cosa succede...
Nel pomeriggio, la signora mi telefona che il mattino successivo mi porterà a Vercelli Ultimo... ma il mattino seguente... mi ritelefona... ci sono delle complicazioni... le 2 signore (del biglietto attaccato alla gabbia) hanno fatto obiezione... tutto è sospeso.
Perchè? -chiedo... e accetto di telefonare alla signora delle opposizioni: nella sua lezione (perchè non posso chiamarla altro che così)  mi dice che la prassi richiedeva che dovesse essere interpellata insieme all'educatrice in questione, che avrei dovuto recarmi diverse volte al canile che... che .... che..

Intoppi burocratici...  in conclusione e soprattutto (credo di aver capito) beghe interne al canile che coi cani e con la loro salute e i loro bisogni non hanno nulla a che fare, le solite beghe che capitano soprattutto quando qualcuno si arroga il diritto di comandare  e vuol far girare gli altri come trottole!

Ma a volte le trottole non vogliono girare e in questo caso le trottole siamo io e ...Ultimo Spark!

Molto irritata per questi burocratismi all'italiana che non possono e non devono trovare giustificazioni, decido di scavalcare il tutto e chiamo lo stesso Comune responsabile del canile facendo sapere quanto mi è successo; chiarisco che con certi sistemi di interferenze incomprensibili e di persone che si autonominano -esperte- , poco per volta nessuno si recherà piu' ad un canile per un'adozione e capisco perchè pullulano in internet gli acquisti negli allevamenti e soprattutto gli arrivi dal meridione, quelli gratuiti dove paghi solo le spese di spedizione!
Sono arrabbiata, sono seccata anche perchè io mi ero offerta di tornare a Crescentino e la cosa era stata rifiutata, mentre adesso sarebbe pretesa.... e in tutto questo Ultimo dove entrava??? dove trovava posto la sua ansia di affetto, di avere il suo, il suo, il suo ( e lo ripeto appositamente 3 volte) -umano-, non quello per quanto gentile, di tutti!
Il cane ha avuto esperienze negative ed allora... la cura migliore non è forse l'affetto, l'amore, l'attenzione, la sua casa... cosa può fare un canile, un educatore o anche uno psicologo???
Mi rifiuto di capire certi ragionamenti perchè non rientrano nella logica dei sentimenti!

La responsabile del Comune dice che si informerà  e che ci sarà proprio una riunione operativa in quei giorni per decidere su certe questioni del canile.

Insomma la sera della riunione arriva e finalmente ricevo la telefonata della prima signora: il cane mi verrà consegnato, ma  per la sua presa di posizione, lei ha dovuto dare le dimissioni.
L'ultimo suo atto per  Ultimo  (scusate la ripetizione) sarà la consegna del cane a me.

Così quel mattino la signora, accompagnata da -una controllora(?)- arriva a casa mia, mi fa firmare le carte con gli impegni e... (tanto per mettere ulteriormente i bastoni tra le ruote a lei, al cane e a me che aspetto) la fanno ritornare subito a Crescentino e la fanno ritornare a portarmelo...perchè l'ha dovuto lasciare in gabbia per qualche oscuro motivo!
La logica di questi giri su e giu'  Crescentino-Vercelli e ritorno, in un clima di canili senza soldi, mi sfugge... comunque Ultimo, che se ne frega delle beghe degli uomini, entra in casa mia, mi lecca una mano e si spaparanza sul sofà...come se fosse sempre stata casa sua...
Nel mezzo di tutti questi pasticci  i responsabili così preoccupati del benessere del cane si sono dimenticati di avvisarmi (come appurato con visita veterinaria ulteriore) che il cane ha la filaria una tosse quasi cronica e...(tanto per non farsi mancare niente!) i vermi...
Be', rimboccate le maniche, affronto il problema e per  prima cosa, cambio il nome: non piu' Ultimo ma Spark... Scintilla,,, decisamente piu' beneaugurante!

E Spark (o meglio Ultimo detto Spark, visto che il primo nome rimane sul libretto) risponde come se quello fosse il suo nome segreto, quello che si portava dentro fin dalla nascita... quello che non poteva essere rivelato, ma solo intuito dalla persona giusta

La storia di Spark però non è ancora finita perchè manca l'ispezione finale, il controllo con consegna del libretto e del certificato col passaggio di proprietà...
Passano i giorni e non succede niente...o meglio pago il veterinario con medicine ed esami, compero pettorina e cibo,,, ma non so se Spark è Spark o dovrà rimanere Ultimo...
Decido allora di afferrare il toro per le corna e telefono io alla famosa incaricata (quella dei bastoni tra le ruote) e come se niente fosse, mi dice che verrà tra qualche giorno.
Arrivano di nuovo in 2 e dovrebbe essere il mio, il nostro esame finale...il controllo della casa e del nostro rapporto...

Le due si siedono e parlano di tutt'altre cose, mentre Spark (che ormai non si sente piu' Ultimo) mi salta in braccio e... non  mi molla piu', tanto per far capire quel che pensa e che non si provino a toccarlo!
Finalmente le due se ne vanno e mi
lasciano i documenti...noi due balliamo di gioia!

Spark, il mio amore, è mio ed io sono sua... sono io che ho scelto lui o lui che ha scelto me?



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