martedì 29 novembre 2016

I ROMANZI DELL'INQUIETUDINE SVEDESE: -I cani di Riga-

Titolo originale: Hundarna i Riga

Autore: Henning Mankell
1ª ed. originale 1992
1ª ed. italiana 2002

Genere romanzo
Sottogenere giallo
Lingua originale svedese

Serie Le inchieste del commissario Wallander
Preceduto da Assassino senza volto
Seguito da La leonessa biancA
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Ystad in Scania e Riga, la capitale della Lettonia, sono le città che fanno da location a questo giallo, il secondo della saga del Commissario Kurt Wallander, che si svolge nel 1991, appena dopo il raggiungimento dell'indipendenza da parte della Lettonia e delle altre Repubbliche Baltiche, Lituania ed Estonia dall'URSS, in dissolvimento proprio in quegli anni.


Nel Mar Baltico al largo di Ystad in un plumbeo mattino invernale un peschereccio  trova alla deriva un gommone con 2 cadaveri e all'esame la polizia capisce che non si tratta di svedesi, ma di gente proveniente dai paesi al di là del Baltico, probabilmente dalla Lettonia.

Dopo avere scoperta l'identità dei 2, le connivenze e le complicazioni internazionali spaventano sia la polizia svedese che quella lettone e il maggiore Karlis Liepa viene inviato a Ystad per la collaborazione, possibile ora che la Lettonia non è piu' parte della Russia.


Dopo che Karlis ritorna a Riga, le cose sembrano prendere una brutta piega perchè l'uomo viene trovato morto e Wallander deve partire per Riga allo scopo di mettersi a disposizione della polizia lettone e scoprire gli assassini che, a questo punto, sembrano far parte della malavita internazionale,
Wallander capisce subito che le cose sono molto piu' complesse di quel che sembra perchè la polizia lettone non sa nulla (o almeno così dice) di ciò che Karlis poteva aver scoperto a Ystad, mentre la moglie del commissario morto lo contatta segretamente per dirgli che il marito probabilmente è vittima di gente corrotta della polizia oltre che della mafia.

Invitato a ritornare a Ystad perchè il caso -è concluso- (viene arrestato un giornalista amico di Karlis, per mettere a tacere ogni cosa), Wallander riceve una telefonata da Baiba, la moglie del commissario che gli chiede di tornare perchè adesso è lei in pericolo! Walander ritorna a Riga in forma non ufficiale e qui cominciamo le vere avventure perchè dei 2 poliziotti con cui ha avuto rapporti, non riesce piu' a capire se sono collusi o onesti e comunque, quale dei due sia la persona di cui potersi fidare. Lo stesso Wallander alla fine si scopre in pericolo in quanto tutti credono che i documenti rivelatori scoperti da Karlis, siano nelle sue mani, ma lui non  capisce a cosa si riferiscano.

Per scoprire qualcosa, grazie ad alcuni amici di Karlis riesce addirittura ad introdursi nei vecchi archivi della polizia russa e scopre qui alcuni indizi.

Riga è uscita dall'incubo comunista, ma il suo fantasma continua ad allungare le mani e molti dei vecchi meccanismi sono duri a morire: in altre parole, la Lettonia è repubblica, ma non è ancora repubblica e difetta soprattutto nella trasparenza.


Giallo notevole, romanzo poliziesco, d'amore (tra Wallander e Baiba comincia a svilupparsi una storia che si dipanerà tra Svezia e Lettonia per anni, fino alla prematura morte della donna narrata in modo struggente), ma anche romanzo storico perchè il libro ci racconta molto bene l'atmosfera degli anni appena successivi alla caduta del muro di Berlino.

Per chi ha vissuto quegli anni da spettatore esterno ma consapevole, è come rituffarsi in un recente passato, quel passato che ha sconvolto l'Europa e ne ha determinato l'attuale fisionomia; per i giovani il tutto diventa un tuffo nella storia che certo non conosce anche se ne ha qua e là sentito parlare.
Dal romanzo, particolarmente attraverso il viaggio di Wallander, traspare tutto il disordine, l'incertezza, la confusione, le aspettative di quel periodo veramente euforico e pieno di fermenti ma anche di pericoli e di residui duri a morire.

In questo contesto, viene da chiedersi chi siano i - cani di Riga-.

Essi sono i funzionari passati in automatico nei fatti ma non nella mentalità, dal KGB alle strutture democratiche, comportandosi però con la stessa ottusa e incondizionata sfrontatezza, dissolutezza e perversione insensibile ai diritti dell'uomo. Il punto focale in sostanza non sono i 2 cadaveri di inizio romanzo, ma perchè dove come e quando viene assassinato Karlis, evidentemente conscio di aver scoperto qualcosa di troppo grosso e finito in una vera trappola tramite una telefonata notturna.

Wallander ancora una vollta dimostra quello che è, un uomo onesto ancor prima che poliziotto. Avrebbe potuto 50 volte lasciar perder, anzi era già ritornato nella sua Svezia, così  limpida e chiara nella sua Ystad, eppure non ha un attimo di indugio,  ritorna a Riga, questa volta in incognito, quando viene chiamato e non esista ad affrontare quello che sa essere il potere ancora terribile della vecchia polizia segreta.

Riga, oggi aperta e splendida capitale baltica con Vilnius e Talllin, regno del liberty, si mostra qui nella terribile fase di transizione: cupa, confusa, fredda, disordinata, pericolosa!


I 2 ambigui colonnelli con cui Wallander ha a che fare rappresentano bene questo momento: il dubbio è costante, chi l'onesto, chi il corrotto, ricordando che ciò che sembra, non è...

Lettura avvincente da 10 con un ottimo intreccio abbastanza complesso e un finale non scontato, ma chiaro,
Ottima anche la trasposizione televisiva con Wallander interpretato da Kenneth Branagh.

« Il concetto di giustizia non significa solo che le persone che commettono reati vengano condannate. Significa anche non arrendersi mai. »
 (da "L'assassino senza volto")

lunedì 28 novembre 2016

SCANIA... A DREAM...

SCANIA... SKANE...

Partendo da Copenhagen e attraversando il ponte di Oresund sullo stretto del Kattegat, in pochi minuti ti ritrovi, senza accorgertene, visto che non ci sono piu' controlli di confine, in Svezia, nella sua regione piu' meridionale, la Scania o Skane con capoluogo Malmo il cui bellissimo grattacielo a vortice, il Turning Torso, di Calatrava si vede scendendo in aereo a Kastrup, l'aeroporto di Copenhagen.

Dopo il ponte, nel mio tour abbiamo svoltato a sinistra verso nord, per raggiungere il piccolo porto di Landskrona e visitare l'isola di Ven, l'isola del grande astronomo Tycho Brahe: se avessimo svoltato a destra, avremmo raggiunto sulla costa del Baltico, Ystad...la città dell'Ispettore Kurt Wallander dei celeberrimi romanzi del grande giallista svedese Henning Mankell.

Da questo incrocio, tra un passaggio e una letttura che amo, nasce la mia curiosità per la Scania...

La regione è certo uno dei centri culturali, se non il piu' importante, della Svezia con Lund, con la sua antica e importantissima università, attiva dal 1666 in ottima posizione  per i contatti sia col nord della Svezia, sia con la Norvegia, sia col sud cioè la Danimarca.

Tutta la Scania fu popolata fin dall'Età del Bronzo e pare che, secondo gli ultimi ritrovamenti, sia stata la patria del popolo dei Longobardi, che da qui partirono per la loro grande discesa verso il sud...e anche l'Italia dove costruirono un grande ed esteso regno con capitale Pavia.

Tutti sanno che cos'è un patchwork, letteralmente -lavoro a puzzle-, come una coperta fatta con tanti pezzi di tessuti diversi e di diversi colori: così la Scania è un vero patchworck perchè non ha un aspetto uniforme, ma molto vario.

Campi coltivati e laghi, foreste e castelli (quasi 300), giardini e chiese medievali, paesini, villaggi, città e borghi di pescatori...




Coste rocciose nel nordovest, spiagge sabbiose nel sud, boschi, dolci colline e frutteti...una miriade di campi da golf (piu' di 70 aperti tutto l'anno per il clima mite)...




La lingua naturalmente è lo svedese, ma con un accento particolare e lo scanese moderno è (come dicono sul posto) un danese messo in bocca ad uno svedese.

Tra Malmo e la Norvegia si trova Landskrona da cui, come ho detto, parte il traghetto per l'isoletta di Ven: 4 macchine in croce e una miriade di biciclette, sì perchè Ven è uno dei centri del turismo verde nel senso che vengono favoriti i trasporti non inquinanti come la bicicletta.



 Ven è famosa anche perchè qui si trovano ancora i resti del palazzo e dell'osservatorio astronomico eretto da Tycho  Brahe che ne prese il possesso dal 1576 al 1596: Tycho fu un grande, anzi grandissimo astronomo danese vissuto tra il 1546 e il 1601, che diventò proprietario dell'isola in seguito ad una donazione del re Federico II  di Danimarca e Norvegia per saldare il suo debito con lo zio dello stesso.

 Sull'isola Tycho costruì il suo palazzo-osservatorio che diventò uno dei primi centri euorpei di ricerca astronomica. Egli amava circondarsi di studenti ed esperti e  mandava avanti il tutto con un budget altissimo: fu il maestro di Keplero, certo il suo studente piu' famoso.

Durante gli anni di studio, Tycho aveva perso metà del setto nasale in un duello, per cui per tutta la vita portò una piastra protettiva in argento (o forse rame) che lo rendeva riconoscibilissimo.



Studiò la comparsa di una nuova stella nella costellazione di Cassiopea, coniando il termine Stella Nova (oggi supernova) e osservò anche le comete nei passaggi del 1577 e 1585. In seguito a contrasti col nuovo re, Brahe abbandonò Ven per trasferirsi a Praga, dove si mise al servizio come astronomo e anche astrologo di Rodolfo II d'Asburgo, Imperatore Del Sacro Romano Impero che in quella città aveva trasferito la sua capitale.

Meta d'obbligo nel ritorno verso sud, una fermata a Malmo che con i suoi 320.000 abitanti circa,  è la terza città della Svezia e uno dei suoi porti piu' importanti nel collegamento con la Danimarca. Se Malmo è d'obbligo, lo è ancora di piu' dirigersi subito verso l'edificio simbolo della città, lo splendido grattacielo Turning Torso, che come dice il nome stesso -si avvita- intorno al proprio asse.

Vederlo da lontano è bello, ma un'emozione particolare è fermarsi ai suoi piedi (vista anche la grande accessibilità persino in auto), alzare gli occhi e con calma girarci attorno apprezzando la meraviglia la leggerezza l'armonia creata da Calatrava nel suo particolare stile neofuturista. teso a creare qualcosa do vibrante e vivo...

Inaugurato nel 2005, è alto 190 m con 54 piani, uso residenziale.
Acciaio, vetro, cemento armato per la struttura, alluminio  e cristallo per i rivestimenti, si tratta di 9 cubi rotatori ciascuno di 5 piani,,, una meraviglia!

E  naturalmente, Scania vuol dire Ystad e Ystad vuol dire Wallander!



Ystad è una cittadina nel sud della Scania, per la precisione sul Mar Baltico e da lì partono i traghetti sia per la Germania che per la Finlandia e la Lettonia sull'altra riva del mare.

La notorietà di Mankell e la fama del suo Ispettore ha fatto la fortuna di Ystad, grazie anche alla trasposizione televisiva dei libri in questione: nella cittadina sono organizzati veri e propri tour -gialli- alla ricerca dei luoghi dei libri, in particolare i locali frequentati da Wallander.

Visita interessantissima, ben al di là del giallo, a soli 18 km da Ystad quella ad Ale Stenar, la cosiddetta Stonhenge svedese, l'impressionante cerchio di pietra sulla scogliera vista mare di cui si parla in uno dei  libri di Mankell, risalente forse al 500 d.C.

59 steli di pietra ancora in piedi a riprodurre lo scheletro di una nave vichinga, in un mistero che va al di là dello spazio e del tempo: 67 metri X 19- 1,8 tonnellate l'una- 2 pietre piu' alte, una a poppa una a prua, la prima a fronteggiare il mare, l'altra verso la terra, forse con funzione astronomica...



Nel cuore della -nave- sono stati ritrovati resti umani, ossa e ceneri, per cui una delle teorie piu' accreditate è che fosse una zona di cremazione e sepoltura.

Piu' a sud di Ystad  Loderup, il villaggio dove il padre di Wallander va a vivere comperando una casetta senza dir niente al figlio: la sua massima passione diventa qui la pittura, ma piu' che una passione, diventa quasi un'ossessione perchè dipinge sempre, su tutte le tele, lo stesso soggetto, boschi boschi e ancora boschi e in mezzo, a volte un gallo cedrone.

Il commissario Wallander è un eroe normale, un uomo comune che accanto all'intensa vita da poliziotto combatte anche una fitta serie di problemi familiari: il divorzio dalla moglie, la crisi poi rientrata dell'unica figlia, la malattia progressiva e la morte del padre e infine la stessa malattia ereditaria che gli piomba a poco a poco tra capo e collo fino a che dalla sua casa vede la nipote e... non ricorda piu' il nome della sua bambina adorata... (vedi "L'uomo inquieto")

La luce intensa  del sole nordico estivo, la luce morbida delle lunghe notti e il bianco della neve e del ghiaccio invernale, il rosso falun di molte delle sue case, il blu intenso o plumbeo del mare, il giallo dei campi di colza o il rosso di quelli di papaveri, la dolcezza della Scania....
insomma
 è un bel punto di partenza per conoscere e vivere e amare la Svezia.

giovedì 24 novembre 2016

THANKSGIVING DAY...TODAY... 24 NOVEMBRE 2016...

Da  almeno 10 giorni, ovunque in internet si sente parlare del Blackfriday, il venerdì delle svendite e sconti in grande stile che parte dal mondo anglosassone, ma che ormai ha coinvolto anche noi... ma non tutti sanno che esso segue sempre la grande festa USA che viene detta 

"GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO" o THANKSGIVING.

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Se cerco sul dizionario  Treccani, trovo:

THANKSGIVINGDAY:
- Festa religiosa e civile statunitense, che si celebra l’ultimo giovedì di novembre. Istituita dai Pilgrim Fathers nella Nuova Inghilterra per rendere grazie a Dio, divenne festa ufficiale con A. Lincoln nel 1863.

e poi...

Pilgrim Fathers:
Denominazione (ingl. «Padri Pellegrini»), data a partire dal 1820 durante una commemorazione del viaggio, ai fondatori (dicembre 1620) della colonia di Plymouth, nel Massachusetts, cioè al primo gruppo di navigatori giunti a bordo del vascello Mayflower. Erano separatisti della Chiesa d’Inghilterra.
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Tutti abbiamo visto qualche film o cartone in cui si fa riferimento al Thanksgiving, per es. mi ricordo la celebre scena de "Il buio oltre la siepe" dove si parla proprio del teatro organizzato a scuola per l'occasione o diversi episodi con i Simpson e Bart travestito da padre pellegrino o il celeberrimo e divertentissimo Mister Bean a Los Angeles ("L'ultima catastrofe") quando per cucinare il tacchino piu' grosso che si sia mai visto, il nostro  finisce con lo stesso in testa ...

Insomma, per capirci:

  OGGI 24 novembre 2016 è il Thanksgiving e domani, il famoso Black Friday! 

-Black Friday o Venerdì Nero- è il festival delle svendite e dei saldi, l'apertura al massimo della sua gloria degli acquisti natalizi. La tradizione di abbinare il Thanksgiving al Black Friday risale agli anni '60  e da qui deriva il termine black-nero, infatti all'epoca i registri contabili per registrare entrate-uscite erano scritti a mano e rigorosamente in rosso per le perdite-debiti e nero per gli attivi...e quel giorno di nero se ne scriveva...e come!

Alcuni sostengono che il nero si riferisca anche al traffico da congestione che in quel giorno affolla le strade delle città per -correre agli acquisti-...comunque mi sembra piu' -poetica- la prima teoria.

Tutto quindi parte dagli USA e fa riferimento ad un fatto storico: l'arrivo sulle coste americane dei Padri Pellegrini.
Ma chi erano costoro?

I Padri Pellegrini erano un gruppo, potremmo dire setta, di protestanti integralisti, o estremisti che dir si voglia, e, per scampare alle numerose persecuzioni in Gran Bretagna, investirono i loro averi affittando una nave, l'ormai celeberrima Mayflower e sbarcarono sulle coste atlantiche degli USA nel 1620.
Partirono dal porto di Plymouth  e fondarono un paese con lo stesso nome  in America sulle coste dell'attuale Massachussets:  furono tra i primi coloni  e i primi della forte immigrazione britannica dei secoli successivi.

 In totale erano 102, famiglie intere, donne uomini e bambini, decisi a ricostruirsi una vita dove vivere e praticare liberamente la loro religione. Al loro arrivo erano in pessime condizioni anche per le condizioni del mare e molti erano ammalati di scorbuto (per la dieta scarsa di vitamine), l'inverno era alle porte e il territorio non offriva molto per cui lo trascorsero in gravi difficoltà e ristrettezze, tanto che morirono ben 40 persone!

Riuscirono a sopravvivere anche per l'aiuto degli indiani locali, i Wampanoag e in particolare del loro capo Massasoit che oltre ad aiutarli con viveri, insegnarono loro la coltivazione del mais.
Così nel 1621 insieme (Inglesi e Indiani) festeggiarono -il primo raccolto-: la festa durò 3 giorni e si mangiarono anatre, pesci e soprattutto tacchini (che diventeranno il simbolo della festa) piu' cervi appena cacciati.

Il nome però, come lo conosciamo oggi, Thanksgivingday fu dato solo nel 1623, quando il Governatore della colonia fondata dai padri pellegrini emanò l'ordine:


" Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli e i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina... per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni. "


La ricorrenza divenne ufficiale poi nel 1676, e fu nel 1789 che il Presidente dei neonati USA George Washington la estese a tutti gli stati, ( anche se qualcuno non credeva che la cosa avrebbe avuto una lunga durata ) pronunciando queste parole:

"  Adesso io raccomando e stabilisco che giovedì 26 novembre prossimo sia dedicato dalla Gente/dal Popolo di questi Stati al servizio di quel grande e glorioso Essere, che è l'Autore benefico di tutto il bene che è stato, che è o che sarà 
Che noi possiamo allora unirci tutti nel rendere a lui i nostri grazie sinceri e umili – per la sua gentile premura e protezione del Popolo di questo paese prima che diventasse una Nazione – per le molte e segnate mercedi e le interposizioni favorevoli della sua provvidenza, di cui abbiamo fatto esperienza nel corso e nella conclusione dell'ultima guerra – per il grande grado di tranquillità, unione e abbondanza di cui abbiamo da allora goduto – per il modo pacifico e razionale con cui ci è stato permesso di istituire costituzioni di governo per la nostra sicurezza e felicità, e in particolare per quella nazionale recentemente ordinata, per la libertà civile e religiosa con cui siamo benedetti e i mezzi che possediamo per acquisire e diffondere i saperi utili; e in generale per tutti i favori grandi e svariati che Egli si è compiaciuto di conferirci."
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OGGI...
... per festeggiare il ringraziamento, a due giorni dalla festa alla Casa Bianca avviene la cerimonia della grazia concessa dal Presidente in carica a ....2 tacchini, la cosiddetta National Thanksgiving Turkey Presentation e la cosa risale al 1963 e all'allora Presidente John Fitgerald Kennedy.



E che fine fanno i tacchini?

Uno apre la  grande parata di Disneyland famosa in tutto il Paese e poi tutti e 2 finiscono nel parco di Frontierland trasportati addirittura con volo di prima classe.
E' tradizione che i tacchini vengano battezzati e i nomi vengono dati con sondaggio sul sito stesso della Casa Bianca.

A parte spettacoli teatrali e non, parate e sfilate anche in grande stile, il clou della Festa è rappresentato  dal pranzo cui per tradizione dovrebbero partecipare i familiari anche lontani, amici e parenti insomma.
La cucina gira intorno a 2 elementi, il tacchino (rigorosamente ripieno) e il mais, proprio per ricordare ciò che, tipicamente americano, salvò i primi coloni da morte sicura.


Il tutto con varie salse come quella di ossicocco (cranberry o mirtillo palustre) in aggiunta a patate dolci in purea con zucchero e burro e infine, la torta di zucca o -« pumpkin pie ».

E  la Festa riguarda altri Stati, come per es. Portorico, non ancora stato degli Usa ma semplicemente associato, il Canada, le Filippine, colonia americana nella prima metà del '900.

Insomma Thanksgiving è Padri Pellegrini e Mayflower, tacchino e mais, sfilate e teatro, pranzo in famiglia e torta di zucca. e... naturalmente il tutto farcito col Black Friday che da qualche anno è sbarcato anche in Italia.

Per cui...

Buon Thanksgiving e soprattutto buon Black Friday e ...
attenti alle spese!!!



martedì 22 novembre 2016

QUANTI SONO I NOMI DI DIO? 72, 33 O 9 MILIARDI?

ARTHUR CLARKE:

 "i nove miliardi di nomi di Dio- The Nine Billions Name of God"





Il lama di un convento tibetano assume il Dottor Wagner di un'importante società informatica americana allo scopo di farlo lavorare insieme ai suoi confratelli ad un progetto che li ha impegnati e li impegna in Tibe da almeno 3 secoli, per la precisione dalla data di fondazione del convento.
Per comprendere di cosa si tratta, il Dottor Wagner deve ascoltare senza pregiudizi ed ecco la sconcertante risposta:

"«È molto semplice, in realtà. 
Per trecento anni abbiamo compilato una lista che
conterrà tutti i possibili nomi di Dio.»"

Secondo il progetto iniziale, il lavoro avrebbe dovuto durare 1500 anni: usando un loro linguaggio segreto, i lama dovevano trovare, partendo dai nomi che gli uomini danno a Dio (come Gesu' o Essere Supremo)  i Suoi nomi nascosti.

Secondo l'idea dei monaci, programmare l'elaboratore non sarebbe stato difficile per Wagner e i suoi esperti e così la stampata avrebbe presentato quei nomi che loro da soli avrebbero ormai impiegato troppo tempo a trovare!

Il dottor Wagner era sotto choc: certo, era ancora lì nel suo ufficio in un grattacielo di Manhattan a New York, ma il suo cervello era ormai partito...era lì tra gli 8000, tra le montagne così alte da toccare il cielo e cercava di capire il perchè di tutto quel lavorio!


Poi si riscosse e fece presente che il problema piu' grande sarebbe stato quello di trasportare il loro Modello V(ultimo modello in fatto di elaboratori) fino in Tibet, ma anche qui i monaci sembravano aver pensato a tutto: smontare la macchina, trasportarla con estrema cautela e rimontarla in  loco sarebbe stato il loro compito. La ditta avrebbe da parte sua  dovuto solo inviare 2 tecnici per circa 3 mesi e...Wagner non fece in tempo ad aprir bocca per l'ultimo piccolo ma importantissimo (per lui) particolare, che il monaco già gli aveva dato una strisciolina di carta col numero del suo conto presso l'Asiatic Bank.

E infine, nessuna paura per l'energia elettrica: il convento già da anni aveva provveduto ad installare un generatore diesel molto potente...dunque? Tutto a posto!

Così l'operazione era partita ed ormai da mesi funzionava quello che era stato soprannominato -progetto Shangri-la- (dal nome del mitico paese eterno dell'Himalaya): il tecnico informatico destinato alla missione era partito ed ormai era quasi annoiato dalla vista meravigliosa sulle montagne circostanti di cui non aveva mai voluto neanche imparare i nomi, mentre le stampate si susseguivano una dietro l'altra, accolte in religioso silenzio dai monaci che le prendevano e le incollavano nei loro libri.


 Il tecnico di nome George era proprio stufo e sperava che nessun intoppo venisse a frapporsi tra lui e il suo mondo ed era arrivato a sperare addirittura di vedere le pubblicità in televisione tanto quel mondo gli mancava in ogni sua manifestazione.

Poi un suo compagno gli aveva detto che il Gran Lama gli aveva rivelato lo scopo del progetto... 

«Ecco, loro credono che quando avranno scritto sulla lista tutti i Suoi nomi, e
calcolano che ce ne siano circa nove miliardi, Dio avrà raggiunto il suo fine. 
La razza umana avrà portato a termine quel che era stata creata per fare, e non ci
sarebbe più senso a continuare. Anzi, la sola idea è già una bestemmia.»

Ed ecco la sorpresa finale ...

«E cosa si aspettano da noi? Che ci spariamo tutti?»
«Non ce ne sarà bisogno. Appena la lista è completa, Dio entra in scena lui,
chiude bottega… e addio!»
«Ho capito. Quando abbiamo finito il nostro lavoro ci sarà
la fine del mondo



I 2 tecnici a quella rivelazione cominciano ad essere un po' nervosi, non tanto perchè temono che sia vera la storia dell'apocalisse quanto perchè pensano che i monaci  messi di fronte al fallimento del loro progetto, possano prendersela con loro.
Così, decidono segretamente di preparare tutto in modo che quando la macchina emetterà l'ultimo fatidico nome segreto di Dio, loro siano già lontani dal monastero lungo la strada per l'aeroporto.
 E così avviene.

Da una parte un ultimo sguardo al convento dove tutto si stava concludendo con i monaci raccolti intorno al modello V e al Gran Lama nel piu' assoluto silenzio in attesa dell'ultimo santo nome, dall'altra il piccolo aereo che li attendeva per riportarli... finalmente... al loro mondo!




Tutto sembrava andare per il meglio: loro stavano per arrivare all'aeroporto e il tempo era bellissimo in una notte ormai quasi chiara, poi George girò la testa e... vide il volto pallido del suo compagno...che guardava il cielo...

Lassu' 
nel silenzio piu' assoluto
 una dopo l'altra
...
 le stelle si stavano spegnendo!!!"


"Overhead, without any fuss, the stars were going out."




A volte si incontrano racconti brevi, di una pagina o giu' di lì, che sono così affascinanti da sembrare un libro intero: è il caso per esempio di "La sentinella" di Frederic Brown (vedi post) ed è il caso di questa novella di Arthur Clarke intitolata "I nove miliardi di nomi di Dio", scritta nel 1953 agli albori dell'era informatic) (e Premio Hugo per il miglior racconto breve di fantascienza '53), ma già allora il visionario Clarke aveva intuito i poteri immensi dei computer con la loro capacità per es, di avvicinare l'uomo a Dio, realizzandone gli scopi.

Credo che dire Arthur Clarke sia per gli amanti del genere, dire fantascienza perchè è lui l'autore del notissimo mitico leggendario romanzo diventato ormai un classico "2001, Odissea nello spazio" da cui fu ricavato l'altrettanto celeberrimo e omonimo film di Stanley Kubrik.


Inventore e scrittore inglese (1917-2008), Clarke ha segnato con la sua opera tutto il '900 improntandola alla fantascienza hard, cioè basata sulla verosimiglianza scientifica.

Ora, nel racconto in questione Clarke affronta in maniera originale il tema di Dio e della sua ricerca, ma anche della solitudine dell'uomo.

Quando si parla di certa narrativa, specie fantastica e specie fantascienza, si parla di -sense of wonder- intesa come quella sensazione di meraviglia, attesa, stupore che afferra il lettore lasciandolo sospeso e intento a pensare a ciò che ha letto, insomma che oltre a farlo stupire, lo sappia anche far pensare. 
Questo è il senso che prende alla lettura di questa breve novella che ci vede come fermi, sospesi là su quella strada di montagna in mezzo all'Himalaia con lo sguardo rivolto al cielo...in un capovolgimento improvviso dei rapporti...
I tecnici i computer il mondo occidentale l'aereo erano la realtà -con i piedi per terra-... i monaci erano i pazzi tesi da piu' di 300 anni ad un progetto assurdo.. e poi improvvisamente ecco il finale a sorpresa...

Chi sono allora i pazzi?

Il sense of wonder è la sensazione piu' alta che si possa provare leggendo, anzi vivendo un racconto un romanzo e, come dice un critico:

"È qualcosa di più del semplice emozionarsi. Non è come commuoversi, arrabbiarsi, avere paura o essere disgustati. Il sense of wonder è un brivido, una sensazione improvvisa e travolgente che lascia stupefatti, è la subitanea realizzazione che il mondo non sarà più lo stesso, è il riuscire a immaginare quello che fino a un instante prima era inconcepibile, è l’osservare l’intero Universo dalla cima di un grattacielo, è… UAU!

o, cme dice il poeta di fronte alla meraviglia delle rovine di Tintern Abbey nel Galles:

"And I have felt
A presence that disturbs me with the joy
Of elevated thoughts....
ho sentito una presenza che mi disturba con la gioia di elevati pensieri...

In questo breve racconto ci sono tutti gli elementi del sense of wonder: surprise (la pazzia non era pazzia), il sublime (le stelle, le montagne, la notte incantata dell'Himalaya), il
conceptual breakthrough (la svolta concettuale finale).

Secondo me, la novella pone anche una domanda fondamentale: perchè i monaci che per 300 anni, a mano con pazienza, con saggezza con costanza hanno continuato a cercare i 9 miliardi di nome di Dio, improvvisamente sembrano aver fretta, non rinunciando al loro obiettivo ma cercando i mezzi per affrettarlo, per affrettare secondo le loro credenze la fine del mondo?

E' come se improvvisamente i lama avessero sentito gravare il peso del loro compito, non della ricerca ma del non riuscire ad arrivare in fretta alla fine... alla fine del mondo... 
Perchè? 

Fose dall'alto del loro monastero, là sulle cime dell'Himalaya hanno gettato lo sguardo un po' piu' in basso: hanno visto cos'ha fatto e cosa continua  a fare l'uomo...orrori indicibili e continuamente ripetuti...stragi...razzismo....genocidi su scale sempre piu' larghe... distruzione della Terra... abbrutimento del clima... e,  come se avessero visto la morte della speranza di redenzione, si fossero posti una domanda: vale aspettare ancora centinaia di anni per trovare con calma tutti i nomi di Dio o ormai l'uomo ha esaurito il suo tempo? E forse la risposta che si sono data li ha spinti a cercare la società informatica di New York!


Secondo la Cabbala ebraica i nomi di Dio sono 72, in una celebre poesia della Yourcenar sono 33, dal mare al mattino alla fiamma rossa del focolare, dall'erba all'odore dell'erba, dal pane al cavallo che corre libero, nel racconto di Clarke sono addirittura 9 miliardi... rimane che oggi l'umanità è sempre piu' lontana dal saperne leggere anche solo uno!

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“L'unico modo di scoprire i limiti del possibile
 è 
di oltrepassarli
 e 
finire nell'impossibile.”
(Arthur Clarke)

sabato 19 novembre 2016

"THE ACCOUNTANT"- il contabile...


L’Autismo o meglio ( Disturbo Autistico, D.A.)
 è definibile come una sindrome ad esordio in età infantile, rilevabile fin dalle prime epoche di vita e comunque ad esordio, per definizione, prima dei tre anni di vita. Rappresenta il quadro clinico meglio definito e di cui si conoscono con maggior esattezza caratteristiche cliniche e decorso prognostico rispetto ad altri disturbi che rientrano nella cornice dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, ovvero Patologie che iniziano molto precocemente e quindi limitano lo sviluppo del bambino essenzialmente in tre aree:
- relazioni sociali ed empatia

- comunicazione sia verbale che non-verbale

- interessi, attività immaginativa ( ristretti e stereotipati)

La triade di caratteristiche nucleari classicamente descritta comporta:
-anomalie nell'interazione sociale
-anomalie nella comunicazione
repertorio ristretto di attività e interessi.
(www.specialeautismo)

La sindrome di Asperger
è un grave disturbo dello sviluppo caratterizzato dalla presenza di difficoltà importanti nell’interazione sociale e da schemi inusuali e limitati di interessi e di comportamento.
 Sono state constatate molte similitudini con l'autismo senza ritardo mentale (denominato ”High Functioning Autism”), ma non si è ancora risolta la questione se la sindrome di Asperger e l’autismo di alto livello siano veramente condizioni diverse.

Alcuni individui autistici possono avere particolari abilità, ad esempio nel calcolo o nella memorizzazione. In alcuni casi possono essere presenti delle intolleranze a stimoli sensoriali che per la maggior parte delle persone risulterebbero indifferenti o piacevoli. Ad esempio, una normale luce a fluorescenza può essere percepita dall'autistico con la fastidiosa intermittenza di una luce stroboscopica o il cinguettio di un uccello può essere vissuto alla pari dello stridere del gesso sulla lavagna.
(http://www.spazioasperger.it/

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https://www.youtube.com/watch?v=X-0p0oRDiqg&t=4s

The Accountant: un film sull'autismo?

Un film alla Rain Main?

No, The accountant è un bellissimo film giallo e pieno di tensione l'autismo è un tema collaterale, anche se fondamentale. La parola del titolo -accountant- significa letteralmente -ragioniere, contabile-, ma probabilmente non è stato tradotto proprio perchè il termine assume qui un significato complesso e in italiano, il primo assoluto e unico ragioniere è l'indimenticabile Rag.Ugo Fantozzi. 

-Accountant- indica colui che sa tenere i conti, sa trovare tutti gli escamotage fiscali, sa i trucchi legali (piu' o meno) per aiutare i suoi clienti e in questo, è aiutato da una notevolissima capacità numerica contabile e da una visione matematica nel relazionare e stabilire i collegamenti tra i numeri che dipendono proprio dalla malattia sviluppata nell'infanzia dal protagonista, cioè l'autismo.


Christian Wolff è il protagonista, l'accountant ed è così abile nel suo lavoro che ha assistito e assiste clienti provenienti da tutto il mondo dell'ambiente mafioso e company: boss di vario calibro lo cercano non solo per l' abilità e la capacità di riciclare il denaro sporco, ma anche perchè proprio a causa dell'autismo che già gli ha dato l'abilità di calcolo, riesce a mantenere un profilo molto basso e soprattutto a mantenere segreti di ogni genere. Sa farsi pagare bene e non solo in soldi che possono essere facilmente rintracciati: armi, quadri e oggetti di vario valore... tutti nascosti in una casa camper costosissima chiusa in un garage e pronta a partire in ogni momento capitasse la necessità di fuggire agli stessi clienti o alla..., polizia!

Cresciuto nella famiglia di un militare, con un fratello minore cui era legatissimo, il ragazzo è abbandonato dalla madre che non sopporta la sua malattia e non sa come relazionarsi a lui.
 Il padre invece, lasciato solo, reagisce  e nei continui cambi di caserma in caserma attraverso tutto il mondo, vede l'opportunità di abituarlo ai cambiamenti, facendolo addestrare dai maestri di arti marziali, trattandolo spesso in modo spietato, ma al solo fine di sviluppare in lui (bambino spesso poco gestibile e vittima di bullismo)  la capacità di sopperire ai suoi handicap (per es. le reazioni agli stimoli sonori e luminosi) abituandolo anche a difendersi da chi lo deride e lo vuole sottomettere e insegnandogli a sparare con ogni tipo di arma!

Il Christian autistico, che trema e grida ai rumori e alle luci troppo intense, si trasforma in un uomo robusto impassibile, geniale matematico (math savant), capace di sopportare alte concentrazioni di stress e di reagire anche nei modi piu' spietati.

E' già stato in carcere dove ha aiutato il fisco americano passando ad un regime piu' leggero e qui ha incontrato un uomo, anche lui accountant cui si è legato moltissmo: il vecchio lo segue, gli insegna tutti i trucchi del mestiere e gli dà anche i nominativi da contattare alla sua scarcerazione per entrare nel giro e fare soldi. Il nuovo Christian beve ogni cosa e quando esce è pronto...

Insomma l'accountant è semplicemente un uomo che vuole fare, e fare fino in fondo quello per cui è pagato e che non ama (anche a causa dell'autismo) veder interrotti i propri ritmi e le proprie routine.

Egli è un eroe comune, per la precisione un eroe diversamente super (come ha detto un critico) che nonostante i collegamenti col mondo della malavita e i guadagni in nero, ha un rigido codice morale: la maggior parte dei soldi va infatti alla clinica di un dottore che accoglie bambini autistici trattandoli in modo innovativo e dove si trova la sua piu' stretta amica, la figlia stessa del dottore affetta anche lei da autismo, che non parla o meglio parla con una voce virtuale tramite computer e gli fa da segretaria.

Tutto precipita quando Christian accetta un lavoro apparentemente non problematico, revisionare i conti di una grossa società di robotica, la Living Robotics, dove una dipendente pare avere rintracciato un ammanco. Christian è tranquillo in quanto sembra che il lavoro non abbia niente a che fare con la malavita o con problemi insormontabili: così ascolta il caso, si fa portare i registri degli ultimi 10 (!) anni, prepara pennarelli da vetro rossi e neri che userà, si fa liberare una stanza intera di cui usa tutte le pareti e... procede...assistito anche senza molta partecipazione da parte sua, dalla giovane che ha scoperto ogni cosa e che è felice di vederlo lavorare, anche lei persa nel mondo dei numeri...

E...trova gli ammanchi.

Intanto il Contabile-The Accountant è ricercato da Raymond King, il direttore dei crimini finanziari per il Dipartimento del Tesoro, che conosce Christian con l’alias "il Contabile". King recluta la giovane analista Marybeth Medina per aiutarlo a identificare e arrestare il Contabile prima del suo ritiro, minacciando di esporre il passato criminale di Medina se lei rifiutasse. Unico vero indizio la registrazione di una webcam di un uomo con cappuccio e viso parzialmente nascosto che fa una strage, ben 9 persone, tutti mafiosi e che si crede sia lui, l'inafferrabile!
Mentre tutto questo succede, comincia ad agire un sicario, l'Assassino, che uccide uno dei capi della ditta di robotica (in modo che sia incolpato dei furti) e la stessa sorella del titolare, Rita che ha voluto assumere The accountant. Improvvisamente, il proprietario della società interviene, blocca Christian, fa sospendere tutti i controlli e lo lascia sconcertato e smarrito perchè in quanto autistico, viene a rompersi il suo schema di lavoro. Anzi il sicario lo minaccia direttamente, ma lui grazie alle abilità sviluppate grazie al padre, si salva e corre per salvare anche la ragazza che aveva scoperto l'ammanco.
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ATTENZIONE:
non leggere se non si vuole sapere il finale...

I 2 ora sono in fuga e grazie alle tecniche di Christian, non gli mancano certo nè i mezzi nè le possibilità. Capiscono intanto cosa è successo: la chiave di tutto è lo stesso padrone dell'azienda di robotica, Lamar che ha manovrato ogni cosa, i furti alla sua società, e il reinvestimento dei capitali in aziende affiliate per il rialzo delle azioni della ditta che entrerà a giorni sul mercato di borsa.

King intanto rivela  a Medina che Christian era stato in carcere per un incidente avvenuto alla morte della madre, incidente che aveva portato all'uccisione del padre: durante la carcerazione si era affezionato molto a un  compagno (come già detto),Francis Silverberg che era diventato informatore della polizia. Peer questo all'uscita dal carcere, il vecchio era stato preso e torturato dalla famiglia mafiosa Gambino e Christian per vendicarlo, si era scatenato e aveva ucciso ben 9 di quei criminali. Mentre King avverte Medina che è fiero del suo successo e che le spetterà continuare il suo lavoro adesso che sta andando in pensione, e accettando anche i suggerimenti he gli arrivano misteriosamente probabilmente proprio dall'accountant, Christian si arma per assaltare la casa-fortezza di Lamar, protetta piu' di Fot knox, riesce ad uccidere e a vendicarsi ma si scontra col Sicario capo che scopre essere suo fratello  che non aveva piu' visto e che lo incolpa ancora della morte del padre.

I 2 si separano nuovamente e così avviene tra Christian e Dana: la ragazza torna alla sua vita nel suo piccolo appartamento ed ha la sorpresa di ricevere come regalo un pacco contenente il vero Pollock che il Contabile teneva nel suo caravan, e che vale una fortuna!

E proprio col suo caravan, la casa completa di armi quadri d'autore mazzette in varie valute documenti falsi di ogni tipo, Christian parte come aveva fatto dall'infanzia per cercare una nuova vita, ancora una volta solo con se stesso e le sfide che lo attendono.
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Il film è il racconto della vita di un bambino nato diverso, ma soprattutto allevato in modo diverso per superare i problemi iniziali ed è la storia della sua trasformazione in una persona certo con difficoltà nei rapporti umani, ma abilissima nella matematica e nel suo lavoro e con un forte senso morale nonostante il lavoro che fa per i cartelli della droga, trafficanti d'armi o la mafia.

Film d'azione, ma anche giallo e psicologico, d'azione e thriller con drama, aiutato da una musica  e da un montaggio incalzante, vive in un intreccio di temi non sempre semplice e richiede un pubblico adulto.

Il regista è Gavin O'Connor che ha saputo intrecciate trame storie e vicende diverse in un insieme che tiene col fiato sospeso. Come lui stessi dice:

"Volevo fare un film che fosse impegnativo intellettualmente, pur essendo come un giro sull'otto volante che stupirà il pubblico, in una storia in sospeso fino all'ultimo".

 Christian da piccolo riesce a ricostruire in  pochi minuti un puzzle al contrario, senza guardarne il disegno, ed anche il film è un puzzle ricco di indizi disseminati qua e là e che va seguito con attenzione per ricomporre le varie tracce.


Christian è interpretato Ben Affleck in una parte molto adatta a lui e alla sua -immobilità mascellare- da Batman che ha saputo rendere bene l'imperturbabilità e l'ineffabilità di questo protagonista autistico. L'attore si dice molto soddisfatto di questo personaggio, il piu' complesso che abbia mai interpretato e per essere preparato è stato addestrato al pentjak silat, un metodo di lotta indonesiano precisando che "Questa tecnica di arti marziali non si è vista quasi mai sullo schermo, quindi risulta abbastanza nuova".
Lo scopo era che il suo stile di lotta risultasse quasi chirurgico, molto lineare e diretto. Perché fosse scattante nei suoi combattimenti, gli è stato insegnato anche un po' di judo e jiu-jitsu, in maniera estremamente stilizzata. 
Affleck si è allenato con i coordinatori delle controfigure Sam Hargrave e Fernando Chien un paio d'ore al giorno, sottolineando che  "Prima di iniziare le riprese, ho passato diversi mesi nell'elaborazione delle coreografie, che comprendono diversi salti e lanci"-. "Ho interpretato quasi tutte le azioni ed è stato difficile e impegnativo".
Insomma ormai la presenza di Ben Affleck in un film, è garanzia di successo.

Anna Kendrick è Dana Cummings, abile nella sua parte ingenua e spontanea tra problemi piu' grandi di lei.

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Il debutto è avvenuto in USA il 14 ottobre con un incasso iniziale di 27 milioni di dollari nel primo weekend.

La critica americana ha dato responsi molto vari dal massimo con 88/100 per il St Louis Post -Dispatch o il The Seattle Times fino al 20/100 del Time Out New York con una media generale del 51/100.
Alcuni critici hanno stroncato il film per il modo in cui viene trattato l'autismo, ma per la verità bisogna dire che il tema non è dominante, ma solo collaterale tanto piu' che Christian è affetto da un autismo ad alto livello funzionale e riesce a condurre alla fine non solo una vita autonoma e indipendente, ma anche a difendersi con estrema sicurezza e abilità.



per finire...

####!!! In alcune scene vi sono sequenze sonore e soprattutto luminose particolari che The Accountant usa per allenarsi a resistere allo stress, ma che potrebbero disturbare chi soffre di certe forme di epilessia.

venerdì 18 novembre 2016

Inferno: la Divina Commedia come strumento per evitare una pandemia globale.


Tom Hanks riprende per la terza volta (dopo Il Codice Da Vinci e Angeli e Demoni) il ruolo di Robert Langdon, professore di simbologia di fama mondiale, nel film  thriller diretto da Ron Howard, adattamento dell'omonimo romanzo best-seller di Dan Brown, che trova nella Divina Commedia di Dante lo strumento per evitare una pandemia globale.,

Stavolta è lo stesso professore a finire al centro del mistero: si risveglia in un ospedale a Firenze, senza memoria, non ricorda nulla infatti degli ultimi giorni o di come sia arrivato in Italia.

Aiutato dalla dottoressa Sienna Brooks (Felicity Jones) avida lettrice dei suoi libri, il professor Langdon si ritrova braccato da personaggi senza scrupoli e dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Tutti sembrano essere convinti che lui sia implicato nel piano di un folle per risolvere il problema della sovrappopolazione mondiale con un metodo molto spiccio e su base planetaria.

Come?
....
  scatenando una nuova peste nera.

Lo scienziato malefico innesca il suo piano terrificante partendo da un dato reale, l'aumento esponenziale della popolazione terrestre con tutte le sue conseguenze devastanti: con un -lampo di genio- si affida ad una delle malattie piu' spietate della storia dell'uomo Basta pensare infatti alle epidemie del 1348 e a quella dei Promessi Sposi del 1648 per comprendere quanto essa possa essere distruttiva con un altissimo potere di decimazione.
Il piano di un folle? Un'idea inconcepibile?

Eppure...

Come si legge su Il Corriere.it: (2014)

"Parlando dell’«esplosione demografica nel mondo», il rischio di una Francia «sommersa» dall’immigrazione e la «sostituzione della popolazione in corso», Le Pen (padre) ha detto: «Monsignor Ebola (il virus che causa una letale febbre emorragica) può risolvere questo in tre mesi».

 Nemmeno il professore, più stanco, invecchiato e meno sicuro di un tempo, sa per certo di essere totalmente estraneo alla vicenda. Tormentato da visioni apocalittiche e disturbanti che sembrano uscite dalle pagine di Dante, sa che l’unico modo per scoprire la verità è fuggire e indagare, affidandosi alla propria abilità di solutore di enigmi e alla propria conoscenza dell’opera di Dante Alighieri, attraverso cunicoli noti solo agli artisti di un tempo, ignaro delle sorprese che lo attendono lungo il cammino.

Sono passati esattamente 10 anni da quando è cominciato il rapporto Ron Howard/ Dan Brown e mentre nel primo e nel secondo film (Il codice da Vinci- Angeli e demoni) era fondamentale come punto di partenza la Chiesa Cattolica, qui invece questa posizione viene abbandonata mentre si passa ad un'opera letteraria, l'Inferno di Dante che comunque sempre alla religione fa riferimento.

Pur privo di intrighi religiosi, Inferno mantiene l'epicità dei film che l'hanno preceduto. Ciò che meglio aiuta il piacere della visione è l'azione, sostenuta da una costante progressione in una vera corsa contro il tempo.

Dal punto di vista estetico questo franchise non delude grazie all'interesse artistico da parte dello scrittore e al gusto visivo del regista. La nuova avventura dell'esperto di simbologia è ambientata a Firenze per almeno due terzi della storia, poi a Venezia ed infine ad Istanbul.
 Il regista seduce lo spettatore coi dettagli rinascimentali del capoluogo toscano, spettacolari riprese aeree e passaggi attraverso il Giardino di Boboli, il Corridoio Vasariano, gli Uffizi e Palazzo Vecchio.

E' evidente lo sforzo di restituire la bellezza e il mistero alle antiche vestigia rinascimentali. Le riprese via elicottero e via drone di Firenze, specie al tramonto, di Piazza San Marco a Venezia e di Santa Sofia a Istanbul non lasciano indifferenti.

La storia del film dà notevole risalto anche all'opera di Dante Alighieri e la rappresentazione dell'Inferno di Botticelli dal quale Ron Howard si lascia ispirare per rappresentare l'infernale viaggio del professor Langdon per salvare il mondo.

mercoledì 16 novembre 2016

La luce sugli oceani: dramma straziante sul destino, l'amore, i dilemmi morali


Titolo originale: The Light Between Oceans

Il film "La luce sugli oceani" basato sull'acclamato omonimo romanzo di M. L. Stedman, è un dramma straziante sul destino, l'amore, i dilemmi morali e le distanze a cui una coppia fa fronte pur di vedere i suoi sogni realizzati...

Successivamente alla prima guerra mondiale, Tom Sherbourne (Michael Fassbender), un giovane reduce ancora sconvolto dai suoi anni in combattimento, decide di farsi assumere per un lavoro lontano da tutto come guardiano del faro a Janus Rock, remota isola al largo delle coste del Western Australia.
 Come unico abitante dell'isola, cerca conforto nella monotonia dei lavori quotidiani, nella natura e nella solitudine dei luoghi segnati da lunghi silenzi e dal rumore assordante del mare, trovando infine un po' di pace per se stesso dopo gli orrori i rumori la disperazione di una guerra senza fine.

Quando incontra la figlia del preside della scuola, Isabel Graysmark (Alicia Vikander) nella cittadina di Partageuse sulla terraferma, Tom è immediatamente affascinato dalla sua bellezza, intelligenza e passione. I due si scrivono lettere ed infine si sposano iniziando la vita insieme sull'isola. Con il fiorire del loro amore, Tom comincia a sentirsi di nuovo vivo, dimenticando l'orrore della guerra.


La loro felicità è guastata però dall'apparente incapacità della donna di portare a termine una gravidanza, mentre la tempesta sembra tornare prorompente nel momento in cui due aborti spontanei sconvolgono la loro vita.

Così, quando una barca a remi con a bordo un uomo ormai morto e una neonata approda miracolosamente a Janus, Isabel ritiene che le loro preghiere siano state finalmente esaudite. Il piccolo vagito della bambina è per lei la risposta del destino, il regalo piu' grande che l'oceano le potesse fare.

Uomo di saldi principi, Tom è straziato tra la decisione di segnalare la bambina dispersa o infrangere le regole, non trasmettere il ritrovamento e rendere felice la donna che ama.

Regole morali o regole dell'amore? La scelta non ' facile...

Contro il suo giudizio, alla fine vince l'amore: Tom  lascia che Isabel tenga la bambina, la allevano come loro e lei diventa la luce della loro vita. Ma la  scelta porterà con sè conseguenze devastanti...

Gli eccezionali scenari che fanno da sfondo sono stati filmati nelle regioni di Otago e Marlborough in
Nuova Zelanda, e sull'isola di Tasmania al largo delle coste dell'Australia. In particolare Cape Campbell, nei pressi di Seddon, Marlborough (Nuova Zelanda) è stato usato come location per il faro e l'isola di Janus Rock nel film.

Come dice lo stesso regista:

"Abbiamo girato il film in una penisola della Nuova Zelanda. Non c’era anima viva nel raggio di chilometri. Ho sempre girato film intimi che parlano di famiglie, e questo film è assolutamente intimo. 
È la storia di una famiglia che vive nel faro e custodisce un segreto, un bambino che è arrivato dal mare”.

Il film è molto intenso e tratta di problemi intimi che possono scuotere le coscienze, per cui è consigliato ad un pubblico maturo. 
Molti critici hanno scritto sul film opinioni poco positive e sono stati attaccati dalla moglie del regista, attrice e regista lei stessa. soprattutto per la tempistica di uscita che avrebbe influenzato le prime settimane in sala.

Agli spettatori la risposta!

Il film presentato al Festival di Venezia 2016, uscirà sul mercato italiano solo nel febbraio 2017.