giovedì 20 ottobre 2016

DICTE...IN AARHUS....AARHUS IN DENMARK...

Mi piacciono le serie televisive europee che si svolgono in città che ho visitato perchè è un ottimo modo per rivedere, rivivere, ricordare...

Da qualche settimana su Sky è partita una serie veramente interessante perchè è gialla in un'ottica molto particolare, l'ottica abbastanza tipica del Noir scandinavo, di vedere le cose  con gli occhi non solo di un poliziotto che è la -spalla- , non il protagonista diretto, ma con quelli di un/una giornalista d'assalto che indaga parallelamente alla polizia, che non ha paura e che spesso arriva prima in molte cose.

 Il personaggio in questione, Dicte, e le sue storie non nascono solo da sceneggiature, ma hanno un taglio piu' profondo in quanto  sono tratte dai romanzi di Elsebeth Egholm, di cui per ora in Italia è uscito solo "Il danno" con Einaudi.

Dello stesso genere è il caso della famosissima Trilogia svedese Millennium scritta dal giornalista  nel famoso e avvincente caso degli -uomini che odiano le donne-.
Stieg Larsson per un personaggio, Mickael Blomkvist, reduce da un processo proprio per i suoi articoli d'indagine di fortissimo impatto, che è ,a ritratto del suo autore, un giornalista di questo tipo che incappa in casi scottanti.

Per Camilla Lackberg tutto gira intorno ad una coppia di ferro: il detective che fa da spalla alla moglie, la scrittrice (possiamo dire ficcanaso) Erica Falk a Fjallbacka, un paesino di circa 800 persone nella costa ovest della Svezia.

O ancora Liza Marklund che racconta le indagini di Annika Bengtzon che si muove principalmente in Stoccolma, ma arriva anche nella Spagna del Sud e addirittura in Marocco,


DICTE IN AAHRUS


Ora, per tornare a Dicte, le sue storie sono ambientate in una città che ho visitato alcuni anni fa durante il mio tour della Danimarca, Aarhus, la cìttà piu' popolosa della Danimarca dopo Copenhagen e un importante porto sugli stretti che separano lo Jutland dalla Svezia.
 Aarhus secondo la guida ufficiale "Visit Denmark," è una città -dinamica, diversa, moderna e divertente...proclamata dall'Unesco Capitale Europea della Cultura 2017".
E' anche la città piu' giovane della Danimarca  perchè ben il 13% della sua popolazione è costituita di studenti; è una delle città piu' antiche e... secondo gli ultimi sondaggi anche una delle piu' felici del Paese.

Da visitare ASSOLUTAMENTE il Kunstmuseum ARoS, il principale museo d'arte della città, arte moderna per la precisione; mi ricordo per esempio una statua(?) tutta bianca con vestiti veri e forse fiori in testa...era così perfetta che tutti si fermavano non solo a guardarla ma a toccarla perchè sembrava viva e... a tutti alla fine è rimasto il dubbio...
C'era poi una sala completamente al buio in cui entrando tutto si concentrava su un rumore, quello di una cascata, poi una luce e davvero sulla parete di fondo acqua che cadeva come fosse una sorgente con un magnifico arcobaleno; autore Ólafur Elíasson,lo stesso islandese costruttore dello spettacolare fantasmagorico straordinario ultimo piano, la passeggiata multicolore rotonda sulla città (vedi post relativo) che rende questo museo veramente unico.





Dicte


Proprio questa passeggiata compare spesso nei telefilm della serie: è infatti il luogo che domina la città e attira facilmente lo sguardo, inoltre la caratterizza in modo inconfondibile per la sua originalità.







Dicte  è costituita da 2 serie, ma in Italia per ora è andata in onda solo la prima, anche se notizia -choc- pubblicità di ieri sera, a giorni sarà trasmessa anche la seconda: dalla Danimarca ci sono arrivate già altre serie come "The killing" (l'originale perchè c'è stato anche il remake USA) e "The bridge", delitti a cavallo tra Danimarca e Svezia e basati proprio sulla collaborazione tra le 2 polizie.

Ora arriva Dicte definita dalla  Fox mix di  "dramma e mistero" e che è veramente intrigante.

Chi è Dicte, la protagonista?

Dicte Svedsen  è una giovane giornalista di cronaca nera che lavora in uno dei principali giornali della città: è appena uscita dal divorzio e si butta a capofitto nel suo lavoro, non si accontenta di riferire i fatti in cui incappa, ma vuole scoprirne  le cause e cercare di risolvere casi che mettono a dura prova anche la polizia,.Ma, come dice lei stessa parecchie volte, molti parlano con una giornalista per di piu' donna e non con un poliziotto.

Nel contempo Dicte deve affrontare e risolvere il suo passato, su cui pesa un'ombra che ci viene svelata a poco a poco, nel mezzo delle varie indagini che affronta. Queste indagini sono le piu' varie, dal commercio di organi al contrabbando di diamanti, dal gioco d'azzardo alla vendita di neonati.
La serie è permeata da un'incessante sete di verità, un desiderio che spinge Dicte a non fermarsi e ad affrontare anche pericoli notevoli pur di scoprire come sono andati i fatti in cui si è imbattuta.
Dicte si butta nel suo lavoro anche perchè sta ricostruendo la sua vita dopo il divorzio, anche se i rapporti col marito sono comunque buoni; vive con la figlia che ha 18 anni e ha il conforto di 2 amiche per la pelle con cui si frequenta da anni in un rapporto di amicizia che non è scosso anche quando qualcosa sembra mettersi tra loro.
A fianco di Dicte e compreso delle sue capacità, dominato da una grande sensibilità c'è l'Ispettore John Wagner: i rapporti tra i due sono all'inizio conflittuali, poi lentamente quello che sembrava un poliziotto serioso, rigido e poco disponibile rivela la sua profonda umanità.Tra una ricerca e l'altra Dicte vive e rivive sempre l'ombra che si porta dentro dall'infanzia: la sua famiglia apparteneva ad una rigida comunità di Testimoni di Geova e quando padre e madre scoprirono che la ragazza era incinta, decisero che l'avrebbero fatta partorire e le avrebbero subito portato via il figlio...
Dicte aveva solo 16 anni e non sapeva cosa fare se non fidarsi dei genitori, così dovette assistere impotente al fatto che la segnerà a vita sconvolgendola: la madre le prende il neonato per darlo in adozione e lei non lo vedrà piu'. Da allora i genitori non le parlano piu', per il suo -terribile- peccato l'hanno cancellata dalla loro esistenza, ma pur con dolore, Dicte si è rifatta una vita, è ora un'abile giornalista, una donna sicura di sè e dei propri diritti ed ha una magnifica figlia di 18 anni.

Ma a poco a poco il caso, la fatalità o Dio intervengono ed è proprio il figlio che lei non ha piu' visto che la cerca con la scusa di darle un'informazione su un caso, in realtà ha bisogno di lei per un trapianto di rene perchè è malato, inoltre è in carcere ma non per un reato gravissimo.
Dicte è sconvolta dalla rivelazione di lui, vorrebbe aiutarlo, poi si tira indietro; i due stentano a raffrontarsi ma a poco a poco si riavvicinano e in un felice Natale Dicte riunisce tutta la sua famiglia decisamente allargata: la figlia e l'ex marito insieme alla sua nuova compagna rivelatasi una delle sue amiche, l'altra amica, un collega con cui si sta legando....e il figlio che arriva con la sua ragazza.

Carica di tensione e azione, piena di luci e ombre e riflessioni, a serie è molto intensa anche per i fronti paralleli su cui si snoda; le indagini per il giornale con l'Ispettore Wagner, la storia intima di Dicte che richiede di essere sentita, portata alla luce, accettata e risolta.

Da vedere... e da godere passando poi , perchè no al romanzo.

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