mercoledì 12 ottobre 2016

INTERVENIRE... SI', MA CON CAUTELA!

In uno dei miei post precedenti, accennavo alla nuova politica della NUOVA Zelanda che entro il 2050, si propone di eliminare la popolazione di predatori (quali topi, ermellini, opossum, e gatti prima di tutto quelli selvatici) allo scopo di proteggere e incrementare le specie autoctone  di uccelli, molte in pericolo di estinzione; in conclusione, mi permettevo di auspicare che il tentativo non producesse piu' danni e drammi di quanto non riesca a risolverne.

Perchè dicevo questo?

Perchè l' anno scorso un esperimento similare, condotto però in un altro settore, dovette essere fermato per i terribili (e miseri) risultati raggiunti!

Anno 2015: scontro PUKEKO ( pollo sultano volante) e TAKAHE.

Il pukeko
è un uccello di facile adattabilità e perciò per ora non è a  rischio di estinzione. Presente in Australia e Nuova Zelanda (e non solo), è un uccello lungo circa 50 cm, apertura alare 1 m, piumaggio di colore variabile in genere sul blu scuro, becco triangolare rosso con scudo frontale dello stesso colore ed è capace di volare.
Anche se con diverse caratteristiche, a prima vista assomiglia molto ad un altro uccello neozelandese, il takahe con piumaggio e becco molto simili.

Nel 1898 ne furono catturati le ultime 4 coppie, o meglio quelle che erano ritenute le ultime 4 coppie, Infatti, si scoprì poi che il takahe non era estinto, anche se il loro numero non era altissimo. Preoccupato come sempre per la sopravvivenza delle specie autoctone, il governo neozelandese nel 2015 si dimostrò molto preoccupato che il numero dei -comunissimi- pukeko finisse con lo schiacciare quello redivivi takahe, riducendone troppo lo spazio vitale.


Così ebbe la brillante idea di chiedere l'aiuto di un'associazione di cacciatori; avrebbero dovuto e potuto abbattere selettivamente un buon numero di pukake.
 Invece ecco il pasticcio : su un'isola vicina ad Auckland, si scopre che sono stati uccisi 4 rari takahe, non pukeko, riducendone in un colpo la popolazione del 5%!
L'associazione cacciatore si è detta mortificata mentre il governo ha ritirato la richiesta precedente!

Ora, proprio in ricordo di questo, l'attuale atteggiamento del Governo verso i predatori come anche i gatti, potrebbe produrre guai invece di risolvere il controllo delle specie autoctone!

Vorrei ricordare una bella citazione sui gatti:

  • "Circonda questa creaturina fiduciosa anche un'aura fatale e triste. Nei secoli è stata abbandonata molte volte, lasciata morire in freddi vicoli urbani, in torridi terrains vagues assolati, tra cocci di terraglie, ortiche, muri crollati. Tante volte ha gridato aiuto invano. [...] Chi potrebbe fare del male a una simile creatura? Allenare il proprio cane a ucciderlo! L'odio per i gatti riflette uno spirito gretto, stupido, volgare, bigotto. Con questo Spirito Gretto non ci può essere compromesso. (William S. Burroughs, autore de "La scimmia sulla schiena")

Ed ancora, di Jules Verne, che non ha di certo bisogno di presentazione:

"Credo che i gatti siano spiriti venuti sulla terra. Un gatto, ne sono convinto, può camminare su una nuvola."

E per finire, ecco storia di una bella gatta neozelandese, Brigit che vive con i suoi "umani" nella città di Hamilton.
Brigit ama molto i suoi padroni o meglio per dirla con una battuta, il suo staff; li ama al punto da uscire tutte le notti, prendere qualcosa all'esterno nel circondario della sua casa e donarlo al mattino. Le cose che trova sono appese... ai fili della biancheria nei giardini vicini.

Refurtiva? Montagne di calzini (50 paia), mutande (11 paia).

Questa piccola ladra (che ha già la mascherina in viso, visto che si tratta di una siamese), è la degna concorrente di Angus, il Lupin neozelandese!

Dolce, giocherellone di giorno, di notte si trasforma in un abilissimo ladruncolo: rubava di tutto, dalle torce elettriche ai fiammiferi, dal pane ai peluche, ma le sue attenzioni si sono poi rivolte in modo particolare alla biancheria in cui si è veramente specializzato, esattamente come Brigit.

Al padrone, da una parte arrabbiato, dall'altra  un po' divertito, non rimane che, almeno una volta alla settimana, passare alla restituzione del maltolto.

E infine con la scrittrice francese Colette (1873-1954):

  • "Ho visto, l'altro ieri, sui bastioni della città, una bella gatta tigrata che degli esseri ignobili avevano abbandonato nell'acqua e nel freddo con i suoi tre cuccioletti. Ho preso le quattro bestiole e le ho portate a casa, al sicuro. Non potrò mai descrivere fino in fondo la riconoscenza dimostratami dalla gatta! Dinanzi ad uno sguardo simile a quello che mi ha rivolto, si potrebbe perfino arrossire, oppure si potrebbe esclamare: "È troppo, non lo merito!".


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