lunedì 31 ottobre 2016

GOLEM... il primo umanoide si aggira per le strade di Praga...

DA UN ARTICOLO DI REPUBBLICA 
(Marek Halter, 19 luglio 2010)








-A Praga, davanti al municipio cittadino, troneggia l'imponente statua del gran rabbino Loew Jehouda ben Bezalel (1512-1609), detto il "MaHaRaL", il cabalista. La statua ha più di un secolo e nessuno - né i nazisti, né i sovietici dopo di loro, e neppure i graffitari odierni - si è mai azzardato a danneggiarla. È là, sempre identica, protetta dalla sua stessa leggenda.- 

E INOLTRE:

"nel 1941 Heydrich, neoeletto governatore ausiliario del Reich in Boemia-Moravia - regione che Hitler poi trasformò in protettorato - avrebbe proposto al suo amico Himmler di sfruttare la forza del Golem per vincere la guerra. Appassionato di esoterismo, Hitler approvò. Era tuttavia necessario decifrare le formule della Cabala che una notte dell'anno 1600 avevano permesso l'apparizione del prodigio davanti alla folla ammassatasi ai piedi della Sinagoga Vecchia-Nuova."



ANTEFATTO...

NELL'ANNO DI GRAZIA 1583, l'Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico era Rodolfo II  che decise con gesto criticato (segretamente) da molti di trasferire la capitale del suo ancor enorme Impero da Vienna a Praga.

Praga...Capitale dell'Impero...

Rodolfo II era il nipote di Carlo V, il grande imperatore che amava ricordare che "sul suo impero non tramontava mai il Sole" comprendendo l'Europa fino alla Spagna e le terre americane appena scoperte, ma era anche il bisnipote di Giovanna detta La Pazza e questa parentela non faceva bene al suo nome e spesso si attribuiva appunto ad essa la sua fama di folle...

Chiuso nel castello situato nel cuore inaccessibile di Praga, si circondava di persone che "coccolavano" le sue giuste o piu' folli passioni... da grandi scienziati come gli astronomi Tycho Brahe e Keplero a sedicenti medium come l'inglese Edward Kelly ed alchimisti come Michael Sendivogius...

Monarca intelligente certo, ma molto controverso, vicino alle scienze ma ancor piu' all'occulto e alla magia anche nera...

Monarca instabile che correva il rischio di rompere ogni volta con qualche mossa a sorpresa il fragile equilibrio in cui la comunità ebraica locale viveva.

Erano ancora fresche nelle menti di tutti gli abitanti del ghetto  i ricordi trasmessi di generazione in generazione sul terribile pogrom della Pasqua 1389, quando l'incendio del ghetto costò la vita  a centinaia (qualcuno parla anche di 3000) ebrei, anche di quelli che per salvarsi si erano rinchiusi nella Sinagoga Vecchia-Nuova. Il pogrom fu detto "La Passione degli Ebrei di Praga".



°°°°°°°

Ogni ghetto, si sa, è per sua stessa definizione un posto ristretto chiuso e pieno di timori e quando le voci portate dai mercanti cominciarono a diffondersi, l'incendio della paura e la fiamma dei ricordi dilagarono.

Le voci parlavano chiaro ed erano sempre le stesse accuse da secoli e secoli: gli Ebrei sono in combutta col diavolo...gli Ebrei hanno ucciso Gesu'... gli Ebrei rapiscono e uccidono bambini...gli Ebrei usano il sangue dei bambini per il loro pane pasquale...

Quando la paura superò i limiti, i capi delle famiglie si recarono in missione alla sinagoga del Rabbino Loew: egli era in buoni rapporti con l'Imperatore, passava per uomo saggio timorato del Signore e in Suo continuo contatto...
I suoi buoni rapporti con l'Imperatore, i suoi colloqui notturni con lui, ma anche le -offerte- della Comunità Ebraica avevano fin ad allora assicurato la tranquillità agli Ebrei del ghetto.

Ma ora...

Ora  lui avrebbe saputo cosa fare...

Il rabbino, finite le preghiere, li ricevette nel suo piccolo studio e li ascoltò e cercò di tranquillizzarli perchè pensava che quelle fossero proprio, e solo, voci!

Il rappresentante in capo delle famiglie così ribattè:

 "Rabbino, se ascoltiamo in silenzio, dalle pareti di questa sinagoga si alzano ancora le grida dei morti della Passione del 1389...se annusiamo con gli occhi chiusi, ci sembra di sentire l'odore delle case e dei corpi bruciati in quella terribile data... se apriamo gli occhi, ecco levarsi ancora il fumo degli incendi...Se guardiamo fuori,  vedremo a cosa siamo ridotti nel nostro piccolo cimitero: un sudario sopra l'altro per strati e strati e strati, una lapide su una lapide su un'altra lapide perchè non ci vogliono in nessun' altra parte della città neanche da morti! Fai qualcosa perchè l'equilibrio si sta rompendo e la storia si ripeterà...!!"


Mai parole così forti erano state dette al Rabbino che si rese conto della gravità della situazione: rimase attonito e chiese a tutti di andarsene perchè doveva entrare in contatto diretto con Adonai e cercare risposte nei Libri Sacri... aveva bisogno solo di silenzio e preghiera per poter udire la risposta del Signore!

Tutti se ne andarono e il Rabbino, il saggio rabbino Loew fece quello che aveva detto...cercò nei testi sacri e nella cabala e la Voce del Signore gli giunse...



Il rabbino chiamò allora a raccolta gli stessi che gli avevano parlato e diede un ordine che sembrò moto strano: "Portatemi 2000 secchi di fango della Moldava, subito e senza domande!"

Gli uomini si guardarono attoniti ma la paura dell'ignoto e la fiducia nel Maharal era tanta che così fecero e li deposero nella soffitta della sinagoga.
Ottenuto questo, Rabbi Loew congedò tutti e disse che di nuovo aveva bisogno di silenzio e preghiera per fare ciò che Adonai gli aveva detto di fare!

Solo in quella soffitta, Rabbi cominciò a lavorare il fango in modo da amalgamarlo e poi cominciò a costruire una forma, una forma enorme, un gigante dall'aspetto umano, quello che chiamerà -GOLEM-! e a quel punto, poichè aveva bisogno dell'influsso positivo dei 4 elementi, chiamò a sè come testimoni e aiutanti, due persone fidate della Comunità, il genero che rappresentava il fuoco, un suo discepolo, l'acqua, mentre lui stesso era l'Aria e tutti e 3 gli Elementi  così rappresentati,dovevano agire sulla terra, il fango della Moldova che riempiva la soffitta.

Il Golem era costruito ma mancava la Vita: bisognava quindi passare al rituale magico seguendo delle regole ben precise e mettendo nella bocca
dell'Essere un foglietto con uno dei nomi di Dio. A quel punto tutti insieme dovevano pronunciare le parole magiche...

 “E soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo diventò un essere vivente”.

A quel punto il Golem che verrà chiamato Josef si alzò, venne vestito e diventò un servitore della sinagoga: il suo compito era difendere la comunità ebraica e a questo in parte bastava la sua presenza veramente mostruosa! Il Rabbino poteva controllarlo col foglietto, poteva togliergli e dargli la vita, così per esempio il venerdì sera lo metteva a riposo per santificare il sabato con l'assoluta inerzia.

Un giorno però per motivi non precisati,  Rabbi Loew dimenticò di dare ordini e di togliere il foglietto al Golem che impazzì, cominciò a correre per il ghetto e distrusse ogni cosa...
Così non gli rimase che fermarlo e non piu' riattivarlo tanto piu' che la situazione per gli Ebrei sembrava migliorata: il golem ridotto di nuovo a fango informe riposò da allora, così dice la leggenda, nella soffitta dove fu costruito e dove il rabbino diede ordine di non entrare mai!!!

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MA...
c'è chi dice  che nelle notti di nebbia... nel ghetto...





sabato 29 ottobre 2016

TE PAPA TONGAREWA...




TE PAPA TONGAREWA





 WELLINGTON, 
CAPITALE DELLA NUOVA ZELANDA



IL Museo principale di Wellington è il TE PAPA TONGAREWA (44, Cable Street), che è anche uno dei piu' importanti dello Stato in quanto tratta della Storia della Nuova Zelanda sin dalla prima colonizzazione dei Maori, con grande risalto per  l'aspetto biologico e geologico, e il cui ingresso, tra l'altro da non sottovalutare, è gratuito.

Oltre alle esposizioni permanenti, ci sono sempre mostre temporanee di estremo valore e nel periodo in cui ci siamo stati noi, c'era  (e c'è ancora addirittura fino al 30 aprile 2018) -Gallipoli: The Scale of our war- (Gallipoli: la scala della nostra guerra).(http://www.gallipoli.tepapa.govt.nz/)


Dire- mostra- è dire troppo poco perchè si tratta di qualcosa di eccezionale: il Te Papa ha sfruttato le piu' moderne tecnologie del mondo del cinema, compreso la costruzione di modelli, gli  archivi museali, la musica, tutto per creare un "qualcosa" che si può definire solo una full-immersion nella Prima Guerra Mondiale.

Le stanze si susseguono e coinvolgono gli spettatori perchè sfruttano la vista l'udito il tatto e contribuiscono a ricreare un'atmosfera che io non ho mai provato in nessun' altra esposizione. Nel marzo 2016 sono stata a Bologna per la mostra "Art Street- Bansky & Co,- l'arte allo stato urbano" e a Brescia nel gennaio sempre di quest'anno per "Lo splendore di Venezia, Canaletto, Bellotto, Guardi e i Vedutisti dell'800".

 Be' il confronto è impietoso per l'Italia che pure ha fior di specialisti; per queste ultime 2, gli aggettivi che mi vengono in mente possono essere solo -statiche, vecchie, poco attrattive- e la conclusione pochissima affluenza, tant'è vero che sia nella prima che nella seconda eravamo soli nelle diverse sale, noi e l'addetta del museo.

Per la mostra di Wellington gli aggettivi sono -dinamica moderna innovativa  empatica commovente interessante- e ne era testimonianza un'enorme quantità di pubblico di una composizione mista, dalle scuole ai giovani agli adulti agli anziani...:a me in Italia non è mai successo di vedere una tale partecipazione tenendo conto anche che la mostra era già aperta dal 2015!

Il tema come già detto è la fatale battaglia di Gallipoli che ha avuto un'enorme importanza per forgiare l'identità di una nazione nella lotta e nel dolore, esplorando nel profondo le tragedie e i sacrifici vissuti dai soldati dell'ANZAC.

ANZAC è un acronimo e significa "Australian and New Zealand Army Corps" formato in Egitto nel 1915 e operante nella battaglia di Gallipoli, dopo di che fu sciolta. Ma oggi dire ANZAC (e questo dimostra quanto sia stata importante quella tragica esperienza) equivale a dire Australiano o Neazelandese. (Aussie or Kiwi)

Lo schema della mostra è in apparenza semplice; ci sono 8 sale chiave in cui troneggiano statue (i modelli della Weta) degli 8 protagonisti scelti congelati in un istante particolare, quando l'ufficiale medico assiste impotente alla morte di un un amico, quando un soldato cerca di mangiare disperato le  razioni,  quando una crocerossina piange alla ricezione di un telegramma di morte. quando un ufficiale crolla per la stanchezza fisica e morale.

Le statue sono monumentali, 2,4 volte le dimensioni umane, impressionanti nei particolari e nella forza dei lineamenti e delle espressioni, ma quello che gioca e crea qualcosa di magico sono le luci o meglio il buio totale, le luci sulle statue e le ombre delle stesse. La gente passava si fermava per parecchi minuti ed era catturata, nel vero senso della parola,
I laboratori Weta (per intenderci quelli delle animazioni del Signore deglli anelli e dello Hobbit) hanno impiegato piu' di 24.000 ore per preparare queste sculture giganti e in parallelo altrettante ore sono state impiegate dai ricercatori per ricostruire le storie delle persone scelte e per trovarne anche i documenti relativi.

Per passare alla sala successiva, sempre in una forte penombra, si attraversano corridoi con moltissimi e interessantissimi documenti tra cui foto divise medaglie armi. Nel sottofondo vi sono costantemente suoni: parole lette da una delle lettere, musiche di canzoni dell'epoca, spari e in particolare in un punto le esplosioni e anche le vibrazioni delle granate e degli shrapnels in scoppio.

Costo della mostra: free perchè tutti possano usufruirne!!!

Impressionante in particolare l'ultima stanza dove uno dei soldati giganti inginocchiato era quasi completamente ricoperto di - red poppies- papaveri rossi... sì perchè nel mondo anglosassone in occasione delle commemorazioni dei morti in guerra, si pongono corone di papaveri anche finti, si vendono spillette a papavero e si usano papaveri di carta per varie decorazioni, Qui all'entrata della sala c'erano papaveri rossi  in carta con matite a disposizione dei visitatori che potevano scrivere un loro pensiero sul retro, sulla morte, sulla vita sulla guerra sulla pace... e il soldato ne era già coperto a metà!

Anche per noi era il centenario dello scoppio della I Guerra Mondiale nel 2015 e quest'anno. nel 2016 si potevano ricordare fatti importantissimi per noi come la -spedizione punitiva- austriaca contro l'Italia per punirci di aver lasciato l'Alleanza passando dall'altra parte  con l'Intesa contro l'Austria e la Germania. La battaglia degli Altipiani o come anche è chiamata l'Offensiva di Primavera o La Spedizione punitiva costò in un mese di battaglie, da maggio a giugno piu' di 230.000 morti...eppure non una parola non un articolo o una mostra a ricordo dei morti dell'una come dell'altra parte visto che ormai siamo in pace, sono dimenticati gli attriti per il sud Tirolo (Alto Adige)  e soprattutto siamo membri dell'UE: nulla!

E se per ipotesi la mostra ci fosse stata, mi immagino il numero delle persone e l'atteggiamento vuoto e distaccato di tanti dei nostri ragazzi...e non solo!



GALLIPOLI
Sentendo questo nome, qualcuno penserà subito alla cittadina di circa 20.000 abitanti soprannominata "la Perla dello Ionio" che si trova in Puglia, provincia di Lecce e dove forse ha trascorso le vacanze.
Ma io non mi riferisco a questa Gallipoli, ma all'altra che si trova in Turchia e che purtroppo è tragicamente ricordata per la Prima Guerra Mondiale,
Gallipoli, o meglio la Penisola di Gallipoli, è l'ultima parte della Turchia Europea: si protende tra l'Egeo e il Mar di Marmara sullo stretto dei Dardanelli ed era un tempo conosciuta come Chersoneso Tracico. La cittadina di Gallipoli si trova su questa penisola proprio di fronte alla costa della regione turca della Troade ed è nei suoi dintorni che è avvenuta la celebre e terribile Battaglia di Gallipoli della Prima Guerra Mondiale.

Nella Penisola furono sbarcate le truppe ANZAC con l'ambizioso scopo di dare il colpo di grazia all'Impero Ottomano costringendolo alla resa per dare sollievo alla Russia. Tale attacco fu considerato dagli Inglesi una mossa marginale continuando a considerare come decisivo il fronte occidentale; si guardarono bene dall'usare qui truppe scelte inglesi considerando la cosa-una semplice crociera nel Mar di Marmara-!

Per la prima volta l'Impero Britannico usò truppe bianche coloniali provenienti dagli antipodi, Australiani e Neozelandesi, cui spettavano spesso i lavori sporchi da -diggers- cioè scavare e preparare le trincee.
Proprio il 25 aprile 2015 comincia il martirio delle truppe australiane e neozelandesi, composte in gran parte di volontari. La richiesta di arruolamento volontario in quelle 2 colonie ha avuto un successo enorme: su una popolazione totale di 5 milioni di abitanti, 330.000 Australiani e 220.000 Neozelandesi scelgono di combattere nella Grande Guerra, in un misto di patriottismo, gusto dell'avventura e senso del dovere.

Ma per quanto riguarda Gallipoli, le informazioni in parte sommarie in parte sbagliate, le difficoltà logistiche enormi, le strategie e le tecniche piene di errori trasformano ben presto le spiagge in carnai e macelli, il tutto aggravato per il calore dallo scoppio di epidemie di febbri tifoidi e dissenteria. I morti non possono neanche essere seppelliti e i feriti curati perchè gli attacchi turchi si susseguono senza respiro.
Finalmente gli Inglesi si rendono conto degli errori commessi e il Generale Hamilton in un rapporto a Londra dirà che capisce perchè i Greci riuscirono a prendere Troia solo dopo 10 anni di fatiche e assedio! La situazione riconosciuta porta ad un rimpasto tra le piu' alte cariche militari mentre finalmente l'ANZAC viene evacuata!

I morti sono stati 46.000, i feriti 86.000 e si sta parlando solo degli Alleati.
In piu' 258.000 furono i soldati morti per malattia.

Da allora il 25 Aprile di ogni anno viene ricordato lo sbarco a Gallipoli in quello che si chiama "Anzac day"  e ogni anno, nonostante le distanze, sono moltissimi gli Australiani e i Neozelandesi che vanno in Turchia per ricordare e piangere quei morti. (Da ricordare a questo proposito il film -Gallipoli- del regista Peter Weir (in italiano -Gli anni spezzati-).

I morti di Gallipoli hanno contribuito a formare l'identità nazionale delle loro nazioni, Australia e Neozelanda e sono da ricordare le parole di Mustafa Kemal Ataturk, il fondatore della repubblica turca dopo la caduta dell’Impero Ottomano:


«Asciugate le vostre lacrime, madri che avete mandato i vostri figli a combattere in una terra lontana. I vostri figli riposano sul nostro petto e sono in pace. Dopo aver perso le loro vite sulla nostra terra ora sono divenuti anche figli nostri.»

venerdì 28 ottobre 2016

LA MASCHERA DELLA MORTE ROSSA



 EPIDEMIA...
 -(dal greco : sopra il popolo, sopra le persone) il diffondersi di una malattia, in genere una malattia infettiva, che colpisce quasi simultaneamente una collettività di individui, ovvero una data popolazione umana, con una ben delimitata diffusione nello spazio e nel tempo, avente la stessa origine.
Poiché in una data popolazione, ogni anno, è atteso il verificarsi di un certo numero di eventi morbosi, un'epidemia comporta un numero di casi in eccesso rispetto ai valori attesi per quella determinata comunità, e sulla base delle esperienze e del numero di casi storici di morbosità.-

VIRUS...
agente patogeno parassita delle cellule animali e vegetali, piu' piccolo dei comuni batteri e visibile solo all'ultramicroscopio.
(da Wikipedia)
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INCIPIT
Era arrivata... Nessuno sapeva da dove provenisse nè chi fosse stato il primo ad averla e a morire...
Si sapeva solo che il suo destino era la Morte e che il suo segno era il rosso...
enormi macchie rosse in ogni parte del corpo, specialmente sul volto ridotto in poco piu' di mrez'ora dalla sua apparizione ad una vera maschera ripugnante...
ma non importava
 perchè ...dopo... solo la Morte...
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Non appena si era diffusa la notizia, era scoppiato il panico, anzi panico era dir poco...terrore angoscia paura isterismo collettivo...tutto scatenava una sola reazione: fuga! Si scappava dalla gente, dai luoghi affollati e quindi dalle città, si cercava la solitudine, ma prima o poi si aveva bisogno di cibo, di acqua... si usciva e....la Morte Rossa ti prendeva..


MA QUALCUNO ERA DIVERSO O ALMENO SI CREDEVA TALE....

Lui era ricco e aveva pensato a tutto: non appena avevo sentito che l'epidemia si stava avvicinando, aveva organizzato la cosa.... il posto era già suo quindi bastava comperare la maggior quantità possibile di viveri e un'altrettanta quantità d'acqua senza contare ...be' tutto quello che era necessario per feste feste e ancora feste. Bisognava pur  far qualcosa in attesa che l'epidemia passasse...!

A conti fatti gli inviti, subito accettati, giunsero a circa 1000 persone e tutti insieme in lungo corteo con decine di servi e serve, erano partiti con carri strapieni e cavalli, naso e bocca coperta per evitare la malattia e si erano diretti molto lontano dalle città verso le montagne attraversando campagne che ormai erano spopolate ... solo attrezzi abbandonati e qualche animale che vagava senza meta...
Non appena arrivati al palazzo, un vero e proprio castello, lontano da tutto e da tutti, l'ordine fu quello di sprangare le porte ed ogni possibile passaggio, di non rispondere a nessun richiamo, qualunque ne fosse l'entità, proveniente dall'esterno e ...basta!
Lui aveva pensato a tutto e con tutto intendo il divertimento: c'era l'orchestra al completo, c'erano ballerini e ballerine, buffoni, menestrelli e cantastorie... E naturalmente ovunque era bellezza bellezza e ancora bellezza...
Fuori imperversava la Morte... ma dentro, nessuno ci pensava: erano sicuri di averLa sconfitta!
Dopo 5 o 6 mesi, Lui aveva pensato di ravvivare ancor di piu' le cose organizzando una spumeggiante festa in maschera a tema libero e lo scenario sarebbero state le 7 magnifiche stanze di una delle ali del palazzo!

Le stanze non correvano linearmente lungo un corridoio, ma erano disposte in modo anomalo per cui entrando in una l'uscita per l'altra non era dalla parte opposta, ma secondo un angolo diverso per ognuna, sì che entrando se ne poteva vedere solo una per volta. 
Ogni stanza dalle pareti ai vetri delle finestre, aveva un colore particolare: azzurro, rosso, verde, arancione, bianca, viola, ....solo la settima- si differenziava.. Era completamente nera con vetri rosso scarlatto con sfumature sangue.
In nessuna Lui aveva voluto luci o candele, solo un tripode con un fuoco all'imboccatura di ogni stanza e nell'ultima, quella nera, il riflesso del fuoco sul vetro e sulle pareti creava un'atmosfera a dir poco sinistra... Inoltre, in quella terribile stanza nera, per il resto completamente vuota, c'era un orologio a pendolo che ad ogni ora rintoccava in modo così cupo che ogni persona nel palazzo si fermava per ascoltarlo! Persino gli orchestrali smettevano di suonare e i ballerini di danzare...
La festa mascherata andava avanti da ore e tutto sembrava scorrere per il meglio salvo i pochi secondi ogni ora in cui tutto si fermava... ma nella gioia della festa con il sopraggiungere del buio, qualcosa era lentamente cambiato e nessuno osava piu' arrivare fino alla stanza nera che rimaneva là vuota,  col suo orologio incombente,  il nero e il rosso dei riflessi...
Ormai era mezzanotte e poichè risuonavano i 12 rintocchi, la gente era ferma poi cominciò a bisbigliare a darsi di gomito ad accennare perchè avevano visto una maschera che nessuno fino allora aveva mai notato.
Perchè quella maschera stupiva tutti? Cos' aveva di speciale?
Nel palazzo vigeva la piu' assoluta libertà sia nel comportamento che nel modo di vestirsi, ma nessuno aveva finora osato ciò che aveva osato chi si nascondeva sotto quella maschera...perchè si era travestito da "Morte Rossa" in tutte le sue oscene manifestazioni..... sangue ferite rosso altro sangue lineamenti deturpati!
Poi Lui la vide e si bloccò di colpo esclamando tra il disgustato l'offeso l'indignato "Chi osa?!"
Subito si lanciò mentre la Maschera arretrava e la gente schierata si apriva per lasciarla passare: Lui no, voleva afferrarla smascherarla e... forse cacciarla!
La Maschera si mise a fuggire da una sala all'altra mentre la folla si ritraeva facendo ala, finchè inseguito ed inseguitore, si trovarono di fronte nella stanza nera...

Lui si lanciò col pugnale contro la Maschera ma il pugnale non toccò nulla di solido e cadde e insieme ad esso, anche Lui crollò a terra, morto!
I partecipanti  ripresisi trovarono il coraggio di arrivare là in fondo per vedere come finiva il confronto e attoniti fissarono Lui che cadeva morto,,, poi, scuotendosi, cercarono di afferrare la Maschera ma il vestito vuoto si afflosciò a terra rivelando di non nascondere ... nessuno! 
La Morte Rossa era riuscita a superare i catenacci le mura e i lucchetti... era penetrata tra i festeggianti e ormai regnava incontrastata ovunque mentre ogni forma di vita si era esaurita.... 
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Non si tratta dell'ultima puntata di una serie tipo The Walking dead o The survivors anche se gli ingredienti ci sono tutti, epidemia di sconosciuta origine, migliaia di morti, sciocchi che ritengono di potersi salvare chiudendosi ed abbandonando tutti e tutto... sprangando le porte, mettendo lucchetti e sbarre alle finestre...Eppure il virus riesce a penetrare e gli zombi gli appestati gli invasati o chissà chi riesce ad entrare...e tutto prende una brutta piega...
L'autore del racconto è il grande grandissimo Edgar Allan Poe e il titolo della novella   (una
delle sue piu' potenti e riuscite)è "La Maschera della Morte Rossa" (The Mask of the red Death"), un capolavoro del genere horror o fantahorror, oggi all'ultima moda. 

Quello che Poe nasconde tra le righe, ma non troppo, è un avvertimento, un richiamo: di fronte ad un pericolo di grandissime proporzioni come potrebbe essere un'epidemia una malattia devastante  una guerra o un'invasione, trionfa in molti l'egoismo piu' totale e la scelta è quella di isolarsi abbandonando tutto, e disinteressandosi di tutti gli altri.
Anche noi oggi siamo in una situazione similare: non c'è certo e per fortuna, un'epidemia in corso ma ci sono migliaia di altri fenomeni uno piu' grave dell'altro, dall'inquinamento all'alterazione del clima, dalle guerre sempre in corso alla vendita sfrenata di armi, dall'emigrazione ad una perdita diffusa dei valori....eppure la scelta è "noi siamo noi!" e non dobbiamo preoccuparci degli altri finchè i problemi non sono qui e quando sono qui, basta chiudere gli occhi e cacciarli via evitando di prendere una posizione o di condividere ciò che si ha!
E, si può aggiungere, certi atteggiamenti e reazioni, certe paure e molte idee si diffondono con la forza di una vera e propria epidemia, ti afferrano ti scuotono e rendono impossibile pensare con la propria testa pena l'isolamento e l'esclusione dal gruppo: sono spesso quelli indicati dalle parole in -ismo come nazismo fascismo comunismo razzismo nazionalismo colonialismo, il tutto in rima con ignoranza ed egoismo...

E PER CONCLUDERE...

„A volte i pensieri sono come delle infezioni, e alcuni diventano vere e proprie epidemie.“

Wallace Stevens, poeta statunitense (1879-1955)



"L'egoismo è sempre stata la peste della società e quando è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società. "
-Giacomo Leopardi (poeta italiano 1798 - 1837)






giovedì 27 ottobre 2016

LA SENTINELLA.... E I MOSTRI...

INCIPIT

La donna sentì un dolore lacerante al basso ventre...era tanto forte che si accasciò e abbandonò la borsa con le sue poche cose.
Si rialzò con estrema fatica quando la fitta si attenuò leggermente...alzò nel buio gli occhi verso l'unica luce della zona...riuscì lentamente ad avvicinarsi e a bussare...forse non c'era nessuno o forse la persona aveva paura ad aprire...
Mentre già stava per allontanarsi, avvertì un rumore e la porta si aprì...appena uno spiraglio e l'uomo chiese chi fosse e cosa volesse a quell'ora della notte!
Aiuto- disse la donna che non ce la faceva piu'...l'uomo la guardò in malo modo con diffidenza quasi con rabbia mentre di là la televisione continuava a parlare con una musica di sottofondo...
"non posso aiutarti... se vuoi lì dietro c'è la baracca che usavano quelli che lavoravano sulla strada!"
E sbattè la porta!




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a 50.000 ANNI LUCE...

Quel pianeta lontano col suo terribile sole azzurro era diventato l'ultima frontiera nella guerra galattica che durava ormai da decenni e tanti ormai erano stati i morti...


Il suo compito non era niente di eccezionale: doveva semplicemente fare la guardia notte e giorno, giorno e notte e aspettare che il nemico si facesse vivo...allora doveva dare l'allarme perchè quello era il pianeta che, se conquistato, avrebbe sconvolto gli equilibri e segnalato che l'avanzata stava riprendendo!
Lui, la sentinella, era ormai costantemente a disagio; era tutto bagnato ricoperto di fango e continuava a sognare casa sua che  era a  50.000 anni luce...una distanza che lo sconvolgeva al solo pensiero al come avrebbe potuto tornare .. a cosa avrebbe trovato al suo ritorno...

Il maledetto pianeta era non grande, ma enorme e la forza di gravità era il doppio di quella cui era abituato... ma doveva adattarcisi perchè la guerra sembrava non procedere e lui era lì, semplicemente bloccato!

In tutte le guerre specialmente in quella l'aviazione era l'arma d'élite: volavano, colpivano, se ne andavano...lucida divisa e superarmi, ma poi toccava alla fanteria la guerra sporca,  risolvere la situazione buttandosi per terra senza remore, bagnandosi, sporcandosi di fango, strisciando...

Il messaggio dal Comando era appena arrivato: "Il nemico è sbarcato; difendete il pianeta fino all'ultimo uomo. Fa parte della nostra Patria!!!"

Che guaio!- pensava la sentinella... erano lì e lui  non li sopportava ...creature schifose e repellenti... in una parola -mostri-!
Nessun rapporto era stato possibile con quegli esseri: da quando li avevano visti la prima volta... avevano subito sparato e basta! Ormai sembrava una lotta all'ultimo sangue...



In quel momento non ne poteva piu': la sentinella era sfinita, fissava davanti a sè fucile spianato e grilletto pronto.... pensava a casa...a non morire... tutti i sensi allertati, poi un movimento leggero e costante...qualcuno furtivamente strisciava tra le rocce...

Era lui, era il nemico!

Qualcuno dei suoi compagni si era abituato a quella vista, lui no, non ce la faceva, non li sopportava proprio, non poteva...

GLI FACEVANO SCHIFO: 2 BRACCIA E 2 GAMBE PELLE QUASI BIANCA E SOPRATTUTTO SENZA SQUAME!
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OGGI...

Credo che tutti abbiano capito il capovolgimento di prospettiva evocato dall'autore di questo breve racconto, Frederic Brown, scrittore di fantascienza statunitense del '900 (!902- 1972).
Noi vediamo gli altri, chiunque arrivi sul nostro territorio e sembri minacciare la nostra sicurezza, direi il nostro habitat, come nemici  e per farcene una ragione, spesso, demonizziamo i difetti che intravediamo....sono pericolosi bugiardi infidi ignoranti pelandroni assassini fregoni, insomma in una parola, sono mostri che vengono a turbare il nostro equilibrio...perchè noi noi noi non siamo così!

Ma, ci dice Brown, proviamo una volta, una sola volta a capovolgere il nostro modo di pensare e vedere: raccontiamo la storia dall'altro punto di vista e cerchiamo di capire... Nel racconto i mostri siamo noi perchè così veniamo visti dalla sentinella nella cui prospettiva tutto viene raccontato: leggendo dal suo punto di vista, siamo pieni di empatia nei suoi confronti...lo immaginiamo solo bagnato stanco preoccupato per la vita e per la famiglia...e poi ecco il colpo di scena finale...
Noi siamo i mostri per lui, ma per noi il mostro è lui!

Sgomberi tra le fiamme nella giungla di Calais, arrivo a raffica di barconi, annunci di terrificanti esodi soprattutto dall'Africa, guerre in Medio Oriente che non si fermano...e così l'incendio è scoppiato anche da noi,
Goro, un paesino di 3.000 abitanti in provincia di Ferrara nella civilissima e accoglientissima Emilia Romagna... 300 (quindi 1/10 della opolazione) occupano le strade che entrano nel paese e così succede nel vicin franzione di Gorino... coi pallett i rivoltosi  al grido (qui osceno!) di Resistenza.Resistenza -hanno sbarrato la strada.... e dall'altra parte ???

Un pullman con alcuni migranti destinati ad essere ospitati in un ostello requisito dal Prefetto: 100. 300, o... di piu'...

12 donne di cui una incinta e 8 (dico 8 non 88!) bambini!

A niente sono valsi i tentativi di mediazione... il pullman ha dovuto semplicemente fare dietrofront e andarsene...dove? Non si sa ma agli abitanti non importa: sono -salvi- e fanno festa!

12 donne, 12 marie neanche fatte entrare, 8 gesu' cacciati senza uno sguardo, non voglio nemmeno usare le parole -pietà-...
Sono poveri, sono disperati, sono in fuga dall'orrore... ma noi abbiamo i nostri problemi! Andatevene!

Mi sovvengo dell'accoglienza trionfale  con ragazze in gara e in fila per farsi convertire e poi assumere quando in epoca berlusconiana l'Italia accolse un ancor potente superbo e arrogante Gheddafi: africano ma ricco, che fosse dittatore o sterminatore, che importava?


Nessuna voce nessun pallett fu sprecato per fermare la sua entrata non in un ostello, non in un albergo a sue spese, ma in Villa Pamphili parco annesso con tenda al seguito donne -guerriere (le sue guardie del corpo) cammelli e altro...
Ma era ricco! Qui sta la differenza e forse l'occasione sprecata di una riflessione.

Capovolgere la prospettiva, ci dice Frederic Brown: se noi fossimo sul pullman?
Non sprechiamo la risposta: per ora i mostri siamo noi!!!

Per concludere, delle parole che non hanno bisogno di interpretazioni della Gabriella Chiaramonte  su "Il fatto quotidiano" del 26 ottobre 2016 in una lettera aperta ai -rivoltosi-!:

-La solidarietà non si fa domande, non attende la compassione, né pretende corsi di formazione. Un essere umano in difficoltà che chiede aiuto non ci dà il tempo di pensare, ponderare, di chiederci se siamo preparati, se abbiamo le carte in regola. Non c’è il tempo di farsi domande se un uomo sta per annegare. E’ un fatto istintivo, è ciò che distingue la civiltà dalla barbarie.-



mercoledì 26 ottobre 2016

MATRIX E' QUI: COMUNICARE.... O NON COMUNICARE...THIS IS THE PROBLEM!


ALL'INIZIO DI QUESTO POST VOGLIO METTERE UN VIDEO DI YOU TUBE CHE MI  E' STATO CONSIGLIATO  DA MIO FIGLIO...




DIALOGO INIZIALE E certo DEMENZIALE TRA UNA ZIA 
UNA NIPOTE ADOLESCENTE E UN PO' TROPPO PROROMPENTE...

-Passami il diario che controllo i compiti per la settimana...
-Zia, non c'è scritto niente!
-Come? Ma se sei in fase interrogazioni e compiti!
-Ziaaaa, e basta, rompi... non sai che si va su internet e si guarda cos'ha scritto il Prof....
-Ma, se uno non ha Internet!
-S'aggiusta. no!
- E se il Prof quel giorno si dimentica di segnare o non segna qualcosa!
-Be', allora non faccio niente, no!!

########



Visto il video e sentito la canzone di Moby, ho ripensato al dialogo di cui sopra e a tante piccole cose della nuova e non piu' nuova generazione: niente lettura, lessico ridotto a livelli pietosi, parole storpiate e smozzicate, neanche piu' film o tv, niente lettere (scusate la parolaccia!), niente telefonate, tutto ridotto ad uno schermo 5''  circa, nessuna scritta o frase solo brevi lettere incomprensibili a chi non è del giro, solo video dei piu' folli stupidi idioti girati per strada nei bagni a scuola sul treno o sul bus, tesi a sfottere prendere in giro sentirsi superiori e far Sentire altri inferiori....

La domanda è:

 COMUNICHIAMO ORMAI COSI' O NON SIAMO PIU' IN GRADO DI COMUNICARE?

Moby ha presentato il 14 ottobre il suo nuovo album "These sistems are failing" e una delle canzoni è proprio quella del video "Are you lost in world like me?" -Sei perso nel mondo come me?- che invita a porci una domanda e la domanda riguarda la comunicazione e l'uso abnorme assoluto dirompente dei cellulari naturalmente smartphone.


La domanda che ricorre nel ritornello è "Se i sistemi hanno fallito, tu sei libero?" e il video di Steve Cutts  a cartoni in bianco e nero (cartoni alla Betty Boop anni '30, per intenderci), associato, è una denuncia -riflessione su quello che sta succedendo.

 Subito ci appaiono due occhioni sgranati che appartengono ad un omino che si guarda attorno attonito e sgomento in una folla che lo evita come se non esistesse, caratterizzata da un particolare comune: tutti guardano solo il cellulare che hanno tra le mani, l'unico che si guarda intorno e vede, è il nostro protagonista.
Nei suoi occhi tutto si collega: la folla che  guarda i telefonini i satelliti che circondano la Terra per rendere possibile questo sistema.

Poi i singoli che continuano a camminare nello stesso modo finiscono uno dopo l'altro dentro un tombino... mentre qua e là si legge la scritta "These sistems are failed": c'è chi viene picchiato a manganellate mentre tutti guardano la scena sui propri smart, c'è una famiglia che mangia a tavola, ma tutti hanno lo smart in mano compreso il piccolo col ciuccio, c'è la bella che si fa un selfie con un palazzo in fiamme alle sue spalle, c'è il vagone del metro strapieno di mani che tengono il telefono mentre l'omino in basso guarda vede e ammutolisce, finchè qualcuno gli tira un calcio e l'altro lo insulta per averlo disturbato, c'è la poveraccia abbrutita dalla povertà in una camera terribile che si guarda allo smart per vedersi diversa da quello che è...

Infilato in un vicolo e seduto disperato su un gradino. l'omino trova il conforto di un cucciolo che lo lecca affettuoso, ma subito arriva chi lo calcia via brutalmente...

Scorrono sul video cellulari a sbarre che tengono imprigionati i loro proprietari, ma essi continuano imperterriti e non sentono le urla e i richiami di chi ha bisogno come gli animali portati al macello su un camion. Tutti alla fine sono in fila per cercare pokemon in un tetro cimitero di cellulari, ma il giallo Pikachu bello ridente saltellante e colorato non viene piu' visto da nessuno.

L'omino corre chiama urla scuote si agita saltando, cerca di strappare l'oggetto, ma lo sguardo non si distoglie mai dallo schermo, tutti filmano una ragazza che sta danzando ma la caricano subito sul web con segno negativo così quando passa, tutti la deridono e la prendono in giro.
Mentre la gente continua a muoversi come un branco di zombi e l'omino siede sempre piu' disperato, la ragazza sale su un grattacielo e cerca di suicidarsi.

Dal cornicione la ragazza sta per buttarsi quando verso di lei si alzano i cellulari per vederla attraverso di essi, per filmarne la caduta e l'ultima espressione, non un grido non un richiamo non un gesto per fermarla,,,tutti pronti solo per lo spettacolo gratuito.

Gli smart si alzano, la ragazza si butta e gli smart scendono con lei seguendola... ma quando è lì sul marciapiede sfracellata... lo spettacolo è finito...nessuno la guarda piu' e tutti se ne vanno,
Rimane l'omino cui scende scondolata una grossa lacrima...

Infine qualcosa improvvisamente cambia: il video diventa a colori mentre tutti clelulare incollato alla mano, camminano e cadono lentamente silenziosamente inconsciamente da veri zombi in un precipizio.
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Due cose mi sono venute in mente guardando questo video, la prima riguarda un animale o meglio un'intera specie, i lemming, animaletti roditori che vivono nella tundra artica. Ad un certo punto per motivi non ben precisati, i lemming emigrano in massa forse per nuove riserve di cibo forse per la presenza di troppi predatori e in questo istintivo spostamento, molti muoiono, sono i piu' deboli, i malati, chi cade chi viene scacciato...tanto che ciò ha dato origine ad una leggenda o meglio ad una cattiva interpretazione  della cosa, facendo parlare di -suicidio dei lemming-.
Ecco questa è l'immagine esatta della scena finale del video. Noi siamo così????

Il secondo pensiero è... per due donne, anzi una bambina e una donna...
Carolina 13 anni Novara 2013 si suicida buttandosi dal terzo piano della casa dove viveva col padre: una festa troppo alcool vomito.. e poi il branco che la filma e la mette in rete...2000 visualizzazioni in pochi minuti! Chi l'ha fatta bere a tal punto chi l'ha filmata chi l'ha messa su internet chi l'ha rilanciata chi l'ha sfottuta fino a farla morire di disperazione e poi nella realtà....tutti sono colpevoli, colpevoli di un sistema che ha fallito o che sta fallendo.

E insieme a Carolina un pensiero va alla donna, Tiziana 31 anni di Napoli che aveva commesso l'errore di caricare lei stessa un video hard....video che fu ripreso rilanciato  criticato apostrofato insultato dai suoi -amici-  social con la A maiuscola!
A nulla era valso l'ordine del Tribunale di cancellarne il segno per il diritto all'oblio, a nulla era valso provare a lasciar passare del tempo cambiare nome cambiare città...Tiziana non ha piu' resistito e si è impiccata...mentre quei video scaricati e ripassati rimangono ancora...

Carolina e Tiziana vittime di Facebook? No, vittime di un sistema che come canta Moby sta fallendo e ci sta facendo precipitare nel baratro dell'indifferenza e dell'ignavia! Si parla tanto di robot e di auto autonome, ben vengano perchè forse alla fine saranno gli unici dotati ancora di un po' d'umanità!!!

Moby canta "Ho bisogno di un posto migliore...lasciami cercare" e poi "Sei perso nel mondo come me? Se I sistemi sono falliti, tu sei felice??? e aggiunge un altro bellismo video che parte con lui che strisciando un microfono, oltrepassa la città e arriva in un bosco dove può cominciare a cantare lanciando la sua affermazione "Questi sistemi stanno fallendo..."



Sullo sfondo immagini terribili affiancano le sue domande: carrelli che girano per supermercati a velocità aumentatata, boschi distrutti, folla a formica ammassata su una spiaggia, roba roba roba e ancora roba, un pozzo di petrolio a fuoco nel deserto, saldi saldi e assalti per saldi, case, palazzi e megacostruzioni in rovina, una fabbrica cinese con migliaia di operai al lavoro, catene di montaggio funzionanti al massimo non importa se con pacchi o pulcini, se con motori o mucche da mungere, ciminiere fumanti, bisticci dal vivo in tv, una foresta che brucia, inondazioni, siccità, tornado, Trump...



Come ha detto Moby in una sua intervista: 
"
All’inizio, eravamo una specie disperata. Avevamo il bisogno di avere delle “cose” e, una volta ottenute, eravamo felici, soddisfatti, sazi. Si sopravviveva. Le “cose” ci hanno salvato: il cibo, le armi, gli scudi. Dopo tanto tempo abbiamo vinto. Ma abbiamo continuato a comportarci così. Continuando a combattere senza avere nemici, e mangiando come se stessimo morendo di fame. Stiamo distruggendo l’ambiente anche se in realtà stiamo distruggendo noi stessi"

Noi stessi e la nostra anima e la nostra umanità...e ci aspettano "black days and a dyining sun"...

Ebbene Matrix è qui ed è arrivata, come diceva  nel film Morpheus a Neo l'ora di scegliere:

"È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più."


Pillola rossa o pillola azzurra? Verità o Menzogna  ?

Pillola rossa, alzare gli occhi dallo schermo e vedere che siamo sull'orlo dell'abisso, vicini al punto di nonritorno, sul blackhole, e che possiamo e dobbiamo scegliere perchè ancora possiamo, possiamo come l'omino guardarci intorno e... comunicare affrontare porci problemi risolvere condividere (non sui social) aiutare...

Pillola azzurra, continuare a viaggiare da zombi con gli occhi fissi sul cellulare (o sul computer) guardando senza riflettere senza scegliere bevendo tutto quello che ci viene dato credendo alle stupidaggini non perdonando sfottendo non essendo piu'  uomini ma entità senz'anima in una vita soffocata dalla roba e apparentemente piu' comoda!

Il mondo apatico senza scelte sembra quello favorito quello piu' comodo e confortevole e perchè allora tanta infelicità???

Neo con difficile scelta si è scollegato (anche fisicamente) dal mondo di illusione in cui viveva e vivevano tutti... a noi l'ardua scelta! 

Perchè noi, tutti, siamo pieni di informazioni, crediamo di sapere tutto di tutti, viviamo in diretta ogni cosa, ma non abbiamo capito che c'è un abisso una differenza enorme tra informazione e comunicazione e in questo quiproquo, ci illudiamo di essere liberi e invece ci muoviamo come schiavi senza vedere che quello su cui poggiamo sta franando, e Moby come l'Oracolo va creduto...

E voglio concludere con le parole di Neo:

"So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi; paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire. Sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi. Un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini, un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo dipenderà da loro".