sabato 15 ottobre 2016

JEANGLE...storia di un cane e del suo -umano-...

C'era un temporale fortissimo e le acque del fiume erano livide, gonfie e scorrevano ad una velocità incredibile; un lampo con una luminosità intensa illuminò tutto il paesaggio, ma non c'era niente...
Niente da mangiare, niente sotto cui ripararsi, niente di niente. E lei aveva freddo, era bagnata fradicia ed era ormai senza forze.
Da ore si trascinava qua e là e cominciava a sentire degli strani dolori al ventre gonfio... cosa le stava succedendo? Non si era mai sentita così!
E poi ecco... un altro fulmine terribile ed un altro tuono che la scosse tutta, ma alla luce improvvisa aveva visto, o meglio intravisto, una capanna mezza distrutta, in cui forse poteva ancora trovare riparo... 
Si infilò in un buco nella parete di mattoni e si trovò in un ambiente abbandonato, ma abbastanza asciutto: si sdraiò in un angolo su un sacco sporco e un vecchio scatolone, si stese e finalmente si lasciò andare a dare ascolto al suo dolore. 
No, non capiva proprio cosa le stesse capitando... tutto successe da solo... e lei era distrutta,ma felice, sporca di sangue ma contenta di esserci riuscita, si addormentò abbandonandosi ad un sonno senza sogni...




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Il giorno seguente, era una bella giornata di sole, ma c'erano ancora i segni del nubifragio di poche ore prima: l'acqua del fiume non era ancora scesa ai livelli normali, molti rami di alberi erano caduti, molte erano le pozzanghere che rendevano difficoltoso il cammino, ma l'aria era tersa e pulita e faceva capire che ormai l'estate era finita...i primi di settembre,
Il rumore del camion si fece sempre piu' forte ed ecco la scavatrice: per fortuna, la zona dello scavo era fuori dalle acque perchè il  lavoro doveva andare avanti.
Si avvicinò e mise il camion in posizione; in attesa che il cassone fosse riempito di ghiaia, gironzolò lì intorno e vide a qualche metro di distanza da lui, una baracca abbandonata che non attrasse piu' di tanto la sua attenzione quando un movimento lo fece guardare.... cos'era????
Era una cagnetta nera di medie dimensioni, non molto pulita che zoppicava leggermente e che s'infilava in un buco della baracca. La raggiunse, aprì la porta sgangherata e mezza staccata dai cardini ed ecco in un angolo la cagnetta che aveva visto e che al vederlo, ringhiò leggermente poi si rimise giu' con la testa perchè capì che non c'era pericolo.
Nella penombra si vedeva la cagnolina sdraiata mentre 6 cucciolini tranquilli e con occhi ancora chiusi stavano ciucciando, poi si fermavano, probabilmente addormentati per riprendere subito dopo.
L'uomo si abbassò sui talloni e li accarezzo: la cagnetta alzò 2 occhi intelligenti, ma pieni di infinita stanchezza...
Lui Infilò la mano in tasca, prese il cellulare e chiamò: "Balto? C'è Laura?"

Dall'altro capo del telefono, Laura ascoltò, fece sì con la testa e  disse:
"Vengo subito! Aspettami, non fare niente!"

Laura e l'uomo, l'autista del camion che si chiamava Giacomo, ma per gli amici Gia, presero sacco e cartone, li sollevarono e li misero su un telo di plastica che avevano posato lì per terra: la cagnetta non si mosse neppure e così i cuccioli, mentre i due caricavano il tutto sul sedile posteriore dell'auto di Laura.
Insieme, si diressero verso Balto.


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COME SI INCROCIANO LE VITE...

Mentre questo succedeva, io ruminavo tra me e me se prendere o no un cagnolino, soprattutto per i miei nipoti A. e C. che ne desideravano tanto uno.
Con mio figlio ero sempre stata categorica: no!
No, perchè lavoravo ed ero fuori Vercelli quasi tutto il giorno... No, perchè non mi sentivo di darlo a mia madre per la maggior parte del tempo o di lasciarlo a casa da solo... No...perchè....
Be', semplicemente secondo me non era ancora arrivato il momento giusto, ma adesso!
Adesso potevo farlo: mio figlio era fuori casa da poco, lavorava ormai da 1 anno in UK, io ero fortunatamente in pensione... per cui cominciai a cercare... dove???
Su internet, prima di tutto con giri panoramici nei vari siti, anche di allevamenti, ma alla fine cominciai a ruotare intorno ai canili.
Dopo aver guardato i siti ufficiali, cominciai anche un giro di telefonate ai numeri di cellulare che comparivano segnalati per i contatti e così iniziarono le delusioni, le inquisizioni, le risposte evasive e anche, devo dirlo. le risposte maleducate come se volessi un cane per maltrattarlo!
Comunque, non mi feci scoraggiare: per passare alla terza fase, cioè la visita in loco, dovevo prima sapere  se c'erano cani accessibili non solo perchè i giri sarebbero stati tutti fuori Vercelli, ma anche perchè non volevo illudere nè me nè i miei nipoti.
La telefonata a Borgovercelli andò buca: avevo chiesto di un cane visto in foto, ma senza neanche dirmi se era ancora in canile, chiarimento immediato (e con tono non troppo cordiale) mi dissero che dovevo togliermi dalla testa di scegliermi il cane. No,,, prima le visite settimanali al canile con controllo del mio approccio, poi visita a casa mia, poi la scelta da parte della loro commissione di un cane, se e se e se l'avessi meritato.
Così cominciai a fare altre telefonate e girai tutti i canili del Piemonte: cercavo un cane di piccola taglia, possibilmente ancora giovane o addirittura cucciolo visto che era per i nipotini, 
Le risposte furono tutte negative, finchè a Saluggia una persona gentile mi disse "Provi a telefonare al canile di Crescentino: so che hanno trovato 6 cuccioli!"

Detto fatto, ho telefonato e mi hanno confermato che c'erano i cuccioli e che almeno 3 erano ancora disponibili!!! Hurrah!
Mio figlio arrivava da Manchester nel pomeriggio di quel giovedì (eravamo intorno al 20 dicembre 2014) e la comitiva partì per la missione: lui,io e i miei nipoti, tutti molto eccitati,

Quando  arrivammo, ci portarono subito alla gabbia dove c'erano i 6 cuccioli, mentre la mamma girava qua e là, zoppicando, dolce e carina, ma un po' ansiosa per i suoi piccoli.
I 6 dormivano o guardavano in giro: erano ancora "liberi"2, una femmina e un maschio.
Il maschietto uggiolava e piangeva continuamente, mentre la femmina aveva uno sguardo vivo e intelligente, dolce e fiducioso...
Ci guardò. ci guardammo, ci innamorammo: la prendemmo in braccio e fu come se fosse sempre stato con noi...
Firma, lettura dei documenti e appuntamento qualche giorno dopo: avrebbero dato via insieme tutti e 6 i cuccioli in modo che non soffrissero troppo nè i cuccioli stessi  nè la madre a vederseli portar via 1 per volta...
Due giorni dopo un sms "Venite: Jeangle è pronta!
Sì perchè il nome che i miei nipoti avevano scelto era Jeangle  come "Jeangle bells" visto che eravamo sotto Natale e lei era considerata un dono prezioso!

Morbida, dolce, affettuosa, intelligente, bella, cara, nera con sopracciglia e qualche spruzzata qua e là di marrone chiaro alla pinscher, calzini bianchi ai piedi...

La nostra Jeangle che dorme adesso tra le mie gambe, che mi guarda piena d'amore e di fiducia, che ama mordere le mie scarpe, che è anche dispettosa se teme che non la guardi a sufficienza, che corre come un ghepardo, che vuole carezze  in continuazione, da tutti e da tutti ne riceve per la sua dolcezza....
Jeangle che è felice (almeno lo spero) e che ci fa felici....



E, per concludere, uso le parole del famoso etologo Konrad Lorenz:
"Non crediate che sia crudele tenere un cane in un appartamento cittadino: la sua felicità dipende soprattutto dal tempo che potete trascorrere con lui, dal numero di volte che vi può accompagnare nelle vostre uscite; al cane non importa nulla aspettare per ore e ore davanti alla porta del vostro studio, se poi ne avrà in premio dieci minuti di passeggiata al vostro fianco. Per il cane l’amicizia personale è tutto. Ricordate però che in questo modo vi assumete un impegno tutt’altro che lieve, perché dopo e’ impossibile rompere l’amicizia con un cane fedele, e darlo via equivale a un omicidio."

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