mercoledì 19 ottobre 2016

EBBENE SI'...GLI HOBBIT VIVONO QUI!

"A SINGLE DREAM IS MORE POWERFUL
THAN A THOUSAND REALITIES"
"Un singolo sogno è piu' potente di migliaia di realtà"
(Tolkien)


E' DIFFICILE TROVARE UN POSTO CHE INCARNI PERFETTAMENTE L'AMBIENTE DI UN LIBRO O DI UN FILM O CHE PER FARLO, NON SIA STATO TRASFORMATO IN UNA BARACCONATA...qui invece nel paese di Hobbiton ci sono riusciti...

QUANDO il regista neozelandese Peter Jackson doveva girare il primo film della famosa Trilogia "Il signore degli anelli", pensò subito al suo paese per i paesaggi meravigliosi che sembravano davvero il riflesso dei sogni di Tolkien,

Girò e girò perchè se fu facile trovare la zona adatta delle montagne, gli mancava il posto dove svolgere l'inizio e la fine delle sue storie, il paese degli hobbit.
Sorvolando in elicottero il terreno senza stancarsi mai, finalmente intravide nella bruma mattutina una zona che lo attrasse e ordinò subito di scendere ... si guardò intorno in silenzio... alberi maestosi, pascoli e colline di un verde così intenso che può essere detto veramente -neozelandese-, pecore a brucare tranquille, un laghetto e una piccola vallata in mezzo...



Socchiuse gli occhi e immaginò...le casette degli hobbit, gli Hobbit Holes, con le porte coloratissime e rotonde, i piccoli camini col fumo che saliva lentamente verso il cielo, gli orti coi piccoli attrezzi, la panchina su cui si era seduto Gandalf, le finestrelle simili ad oblò piu' numerose nelle case degli hobbit ricchi, il laghetto dove pescando fu recuperato l'anello dell'invisibilità, il prato su cui gli hobbit si divertivano nelle feste con giochi semplici come il cricket o il lancio del ferro di cavallo...

Sì, aveva trovato Hobbiton! Lì nella fattoria di Matamata, vicino ad Auckland.



Non rimaneva che parlare al proprietario della terra, convincerlo e costituire la società che avrebbe pensato a costruire da 0 il villaggio e così avvenne.
Dopo aver finito di girare la Trilogia, Jackson suggerì di non distruggere il set e questa sua idea fu veramente una fortuna per sè  e per il proprietario della terra.

 Aperto nel 2002, Hobbiton diventò ben presto una delle piu' grandi attrazioni della Nuova Zelanda con piu' di 350.000 visitatori l'anno, visitatori non solo interni ma anche per la maggior parte provenienti dall'estero.
Oggi tutti gli appassionati del fantasy ed in particolare di Tolkien sanno che il villaggio degli hobbit esiste e che lo possono trovare in Nuova Zelanda a un paio di ore d'auto da Auckland, nell'Isola del Nord.

Il posto brulica di turisti che lo visitano a piccoli gruppi, con rispetto e in silenzio immaginando ciò che hanno visto chissà quante volte nei film di Jackson, o letto nei libri di Tolkien.
Lì sono stati girati tutti  i film della saga del signore degli anelli e della successiva sullo hobbit, ma i set che non sono stati smontati, sono stati rifiniti e vengono continuamente curati da parecchio personale: al visitarlo, ti sembra che tutto sia sospeso e che gli hobbit siano in casa o semplicemente fuori da un'altra parte e  stiano per ritornare.
 Fuori dalle case, giardinetti con aiole piene di fiori, panni a misura -hobbitiana- stesi ad asciugare, pesci appesi ad affumicare, vasetti di miele, retini per farfalle...
 Ogni particolare è stato curato nei minimi dettagli, libri di Tolkien alla mano, e tutto è così vero che se la guida non lo dicesse, nessuno riconoscerebbe come finto e ricostruito l'albero che  svetta sulla collina sotto cui c'è la casa di Bilbo Baggins.

“In un buco nella terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.” (da "Lo hobbit"-Tolkien)


I turisti ammiratori non possono girare soli proprio per preservare l'ambiente, il percorso  prescritto su un sentiero di pietre o di terra battuta e attraverso diverse case hobbit, 37 in tutto, arriva a quella principale sulla cima della collina, la residenza di Bilbo con la sua tonda porta verde.
Da lì si vede tutto: il paese, il lago, il mulino e il ponte a doppio arco e a schiena curva, sul fondo il Green Dragon inn, per il relax, e qualche birretta durante le feste.
Proprio come un paese reale, Hobbiton è aperto giorno e notte, 7 giorni su 7: la Terra di Mezzo è qui!
Se guardi attentamente, ti sembra di scorgere dalla  porta Bilbo che fuma tranquillamente la sua lunga pipa e guarda in lontananza, oppure lì sul lago la barchetta con i due che stanno pescando e che tra poco, preso il pesce con l'anello, vedranno sconvolgersi le loro vite...

Come scrisse Tolkien ne "Il signore degli anelli":


“Dietro è la casa, davanti a noi il mondo, e mille son le vie che attendon, sullo sfondo di ombre, vespri e notti, il brillar delle stelle. Davanti allor la casa, e dietro a noi il mondo, tornar potremo a casa con passo infin giocondo.” 

Lì, immersi in un mondo parallelo, nient'altro sembra reale, nè sembrano esistere guerre o inquinamento o altri problemi inquietanti...
Hobbiton ci insegna che la fantasia può essere tradotta in realtà e che ha un valore incommensurabile nelle nostre vite; come disse Tolkien;

  • "Fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla Ragione; né smussa l'appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà. (da Sulle fiabe, in Albero e foglia)"


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