martedì 11 ottobre 2016

... SE CI SI METTE ANCHE L'ISIS...nuova bufera sui gatti!!!

NOTIZIA DI IERI, 10 OTTOBRE 2016!

L'INFORMAZIONE sarebbe stata ripresa da un articoletto in data 4 ottobre 2016 su un piccolo giornale online "Iraqi news" e per la precisione recita:

"ISIS HUNTS FOR CATS IN MOSUL AFTER COUNCIL ISSUES FATWA"

In poche parole, nella città irachena di Mosul ancora in mano all'Isis, sarebbe stata emessa una fatwa (una condanna) ai... gatti! Per ora, l'ordine sarebbe quello di non tenere piu' gatti in casa.

Le motivazioni di tale fatwa e le sue precise caratteristiche non sono chiare:  per ora non si sa nulla di preciso, anche perchè nessun organo internazionale d'informazione ha riportato la notizia, salvo il Daily Mail, il quotidiano britannico che non brilla per la sua precisione e e credibilità.

Secondo la fatwa,  tutti gli abitanti di Mosul non dovranno piu' tenere in casa i gatti.... il motivo? questi animali sarebbero contrari "alla visione, alle ideologie e alle credenze" jihadiste: gli uomini di al-Baghdadi passeranno casa per casa a -requisire- gli animali.

Il perchè di tale presa di posizione risulta incomprensibile, visto che nella tradizione araba i gatti sono considerati animali sacri e benedetti. Molte sono le storie che sono riportate su Maometto e la sua gatta Muezza... e adesso questo!

L'atteggiamento verso i gatti ha sconvolto un po' tutti e c'è da credere che gli stessi militanti ne siano rimasti sorpresi: essi infatti amavano farsi fotografare per la propaganda per esempio sui social con - dolci gattini- e mitra a tracolla.

Nella stessa rivista della foto di cui sopra (rivista ufficiale dell'Isis), compare anche  il racconto di uno jihadista: durante una missione notturna il suo sguardo fu attirato da qualcosa che si muoveva e veniva verso di lui, quasi un'apparizione per metterlo alla prova e vedere se in lui ci fosse un'anima aggressiva o un'anima compassionevole. Il micio leccò le sue labbra e cominciò  il suo purr purr. La cosa lo fece riflettere molto: si trattava di un incontro di anime, capaci di osservarsi a vicenda.
Allora, cosa ha scatenato questo mutamento di strategia??? Cosa ha trasformato  l'amore in odio?



Da sempre il mondo mussulmano  fu favorevole ai gatti; è celebre la storia che lega il profeta Maometto alla sua gatta Muezza, amatissima.

Un giorno, arrivata l'ora della preghiera, Muezza si era addormentata sul suo vestito, per cui Maometto non avrebbe potuto alzarsi senza svegliarla. Allora per amore e rispetto, tagliò una parte del vestito per lasciarla riposare. Tornato, Maometto la vide venirgli incontro e strofinarsi contro di lui facendo le fusa per ringraziarlo.
Nella sua benevolenza, Maometto la ringraziò a sua volta accarezzandola 3 volte sulla schiena (e con questo darà l'avvio ad una colorazione particolare, strisce nere o marroni), le diede il dono di atterrare sempre sulle zampe con le sue 9 vite e un posto in paradiso.

Un'altra leggenda racconta che Maometto si trovò un serpente infilato in una manica e non potendo e non volendo fargli male, fu aiutato dalla sua gatta che lo afferrò e lo allontanò.

I gatti sono sempre stati molto rispettati nel mondo arabo tant'è vero che sono gli unici animali che possono girare nelle moschee.
Ha fatto notizia quando ad Istanbul  l'inverno scorso in un periodo molto rigido, un imam decise di aprire la sua moschea ai gatti randagi per salvarli dal gelo: i gatti sono liberi di muoversi, sono chiamati -ospiti- e come dice l'imam "hanno trovato la casa della compassione e della misericordia".


A testimoniare il rispetto per questi animali, ecco un popoare detto turco: "Se hai ucciso un gatto, devi costruire una moschea per essere perdonato da Dio".

E allora, cos'è successo per scatenare l'ira dell'Isis e far partire la fatwa!

In attesa che le cose si chiariscano e che capiamo finalmente il perchè della faccenda di Mossul, è bello e utile leggere questi pensieri di Albert Einstein:

"Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo ‘universo’, una parte limitata nel tempo e nello spazio.
Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all’affetto per le poche persone che ci sono più vicine.
Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza. "

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