venerdì 21 ottobre 2016

"LO HOBBIT or THERE AND BACK AGAIN"- (Tolkien, 1937)



INCIPIT

"IN UNA CAVERNA SOTTO TERRA VIVEVA UNO HOBBIT. NON ERA UNA CAVERNA BRUTTA, SPORCA, UMIDA, PIENA DI RESTI DI VERMI E DI TRASUDO FETIDO, E NEANCHE UNA CAVERNA ARIDA, SPOGLIA, SABBIOSA, CON DENTRO NIENTE PER SEDERSI O DA MANGIARE: ERA UNA CAVERNA HOBBIT, CIOè COMODISSIMA".


La porta della sua casa era rotonda perchè tutte le porte degli hobbit, e anche le finestre, erano rotonde, verde con pomello d'ottone.
Si entrava da essa in un tunnel, corridoio o ingresso che dir si voglia, con un gran numero di attaccapanni per i suoi ospiti e percorrendolo tutto, si arrivava nel cuore della collina con camere sia sul lato sinistro, quelle piu' belle perchè dotate di finestre,che sul lato destro. Dietro le porte c'erano bagni, camere da letto, cantine e dispense (molte), guardaroba, cucine, sale da pranzo...

Qui abitava uno hobbit molto speciale, il protagonista del romanzo: Bilbo, della famiglia Baggins, famiglia considerata da tutti molto rispettabile, molto ricca e rimasta da sempre fuori da beghe ed avventure di qualsiasi genere.

Eppure questo Baggins, Bilbo fu diverso da tutti quelli della sua famiglia perchè ebbe un'avventura, e che avventura!

Aprì la porta della sua casetta, osò quello che nessun altro hobbit aveva mai osato, andò fino al laghetto, fino alle colline estreme ed andò anche oltre, lui e i suoi compagni nani; dapprima titubante, poi sempre piu' sicuro, finì col guidare il gruppo, col risolvere ogni genere di problemi, con l'ideare piani, trucchi, indovinelli, con lo sfidare l'ignoto ed un drago terribile....pensando solo alla fine, al ritorno nel suo villaggio, ma anche provando molto gusto in quel che gli accadeva.

Bilbo non era un uomo, non era un nano, non era un elfo nè tanto meno un orco o altro; era uno hobbit, popolo diventato molto timoroso e timido nei confronti della -gente grossa-.
Gli hobbit aono  alti la metà di un uomo, piu' piccoli di un nano, non hanno barba, si muovono circospetti e silenziosi, tendono a metter su pancia e amano i vestiti colorati, hanno piedi molto grossi e dotati di una pelle così dura che possono fare a meno delle scarpe, ridono volentieri...

Lo hobbit è un romanzo chiaramente fantasy ed è (per usare un termine moderno) il prequel de "Il signore degli anelli": il primo uscì nel 1937, il secondo nel 1954, 1955 in 3 volumi.

Al centro del romanzo comincia a comparire il favoloso anello, quello che rende invisibili: Bilbo lo trova per caso nella caverna dove vive il drago e non conoscendolo, non ne conosce i poteri.
Tolkien pubblicò questa opera come -fiaba per bambini-, ma non si rendeva conto di essere andato ben oltre, creando un genere nuovo e di potente interesse.
Cominciando a scrivere Lo Hobbit, Tolkien non si limitò a raccontare una storia, ma creò un mondo: la Terra di Mezzo, The Middle Earth!

La delinea nei minimi particolari e la disegna in una vera e propria mappa e qui fa muovere i suoi personaggi: i fini e delicati elfi, gli uomini sempre legati a soldi e all'avidità, i nani coi loro tesori persi e riconquistati, gli hobbit e anche il terribile drago Smaug che dorme sotto la montagna e che sarà risvegliata proprio nell'avventura di Bilbo.
La storia di Bilbo, visto il mondo che costruì intorno ad essa, non fu creata di getto, fu un parto lungo e travagliato e furono necessarie ben 6 bozze prima che Tolkien ne fosse contento e lo pubblicasse.

Cosa si narra dunque in questo primo romanzo?

"Questa è la storia di come un Baggins ebbe un'avventura e si trovò a fare e dire cose del tutto imprevedibili".

Un mattino di calma e serenità, Bilbo stava sulla porta della sua casetta a fumarsi la sua lunga pipa, quando arrivò Gandalf, il mago, che mancava dalla Contea da decenni, da quando tutti gli hobbit erano piccoli.

Come se si fossero visti il giorno prima, ecco arrivare le parole di Gandalf, parole che cambieranno per sempre la vita di Bilbo;

"Ma stamattina non ho tempo di fare anelli di fumo. Cerco qualcuno con cui condividere un'avventura che sto organizzando ed è molto difficile trovarlo."

Al che seguì la risposta di Bilbo, quella che si potrebbe definire -le ultime parole famose-!

"Lo credo bene, da queste parti! Siamo gente tranquilla e alla buona e non sappiamo che farcene delle avventure. Brutte fastidiose scomode cose! Fanno far tardi a cena! Non riescoa capire cosa ci si trovi di bello!"

Ma Gandalf che lo conosceva meglio di quanto lui non conoscesse se stesso, preparava un bellissimo trucco per coinvolgerlo: infatti, il giorno dopo uno dopo l'altro si presentarono alla casa di Bilbo come se fossero stati invitati (questo era il trucco di Gandalf perchè l'aveva fatto lui!) uno, due, tre,... fino a 13 nani: a capo c'era Thorin Scudodiquercia e gli altri erano suoi parenti o amici. I nani erano lì riuniti perchè dovevano partire per riconquistare i tesori che erano stati loro rubati al crollo del loro regno ed erano ora custoditi dal terribile drago Smaug.

Dopo aver ben bene banchettato, e svuotato le dispense con sommo dolore del povero Bilbo, che le vedeva svuotarsi a vista d'occhio, eccoli venire al dunque, alla spiegazione del perchè erano lì:
quando Bilbo venne a sapere dell'impresa, ne fu spaventato, ma Gandalf cercò di coinvolgerlo dicendogli che avevano bisogno di un abile scassinatore.
Paura, desiderio, terrore, curiosità, ancora paura...tutto si alternava dentro di lui di volta in volta prevalendo a volte  la parte coraggiosa ereditata dalla parte della madre...poi  decise per il no...infine decise  il sì e anche se gli altri erano già partiti, si buttò sulla strada per inseguirli, prima di cambiare ulteriormente idea.

Uno dei problemi arrivò quando 3 troll li catturarono e se non fosse intervenuto Gandalf, sarebbero ben presto stati al calduccio nel loro stomaco!
Trovata la grotta dei troll, si impadronirono del loro tesoro, tra cui molte armi pregevolissime: anche Bilbo trovò la sua, Pungolo, un bellissimo pugnale elfico che per lui andava bene come spada e per di piu', come tutti gli acciai elfici, aveva la capacità di diventare blu all'arrivo di un orco.

Nel loro viaggio arrivarono a Forraspaccata e qui Elrond, il mezz'elfo, riuscì a interpretare la loro mappa con le scritte misteriose; si trattava infatti di rune lunari leggibili solo se la luna si trovava nella fase corrispondente a quella in cui la mappa stessa era stata scritta. Così scoprirono la data in cui la serratura della porta segreta per entrare nella montagna dove abitava Smaug, sarebbe stata visibile.
Altro problema arrivò ai nostri quando sulle montagne Nebbiose si rifugiarono in una caverna e finirono in bocca...agli orchi, direttamente nel loro regno!
Di nuovo riuscirono a scappare grazie a Gandalf, ma nella fuga Bilbo rimase staccato dagli altri e per caso trovo' per terra un anello di freddo metallo e se lo mise in tasca senza conoscerne i poteri...si trattava proprio di quell' anello, dell'anello con la A maiuscola al centro delle storie successive.

Bilbo in fuga si imbattè anche nel viscido Gollum che viveva nei meandri della caverna e per aiutarlo pretese che vincesse la sua sfida ad un duello di indovinelli... !

Dopo una serie di altre catture e di altre fughe in cui la figura di Bilbo diventava sempre piu' centrale e si rivelava capace di affrontare le situazioni piu' impossibili e di risolverle con trucchi e idee fenomenali, il gruppo si riunì per l'ultima lotta, quella col drago.

Ormai Bilbo non era  piu' il Bilbo partito quel mattino dal paese degli Hobbit: sembrava persino cresciuto di statura, non aveva piu' tanta paura e soprattutto gli si era sempre piu' sviluppato il gusto dell'avventura.


Arrivati così alla caverna del tesoro, grazie a Bilbo, riuscirono ad aprire la porta della caverna e  fu ancora una volta Bilbo (grazie alla leggerezza dei movimenti degli hobbit) ad infilarsi nei cunicoli per vedere dove fosse il drago e cosa stesse facendo. Fu ancora lui a capire  e a scovare il punto debole della sua corazza, ma i nani non ebbero mai l'occasione di provare ad ucciderlo perchè riuscirono solo, e  a stento, a salvarsi dai suoi attacchi. Per il momento  infuriato all'estremo, Smaug li abbandonò volando via dalla montagna e dirigendosi verso il paese di Pontelagolungo per sfogarsi sugli uomini.

 Fu proprio uno di loro, Bard l'Arciere che riuscì a ucciderlo con una freccia.

Ora che il drago non c'era piu' ed il tesoro della montagna era libero, cominciarono le lotte per averlo: per diritto sarebbe spettato ai nani cui apparteneva all'inizio, ma vantavano il diritto ad una parte anche gli uomini di Pontelagolungo e gli elfi della foresta e a complicare la situazione altri nani chiamati a rafforzare i loro parenti,
Bilbo credeva di placare gli animi restituendo ai nani l'Arkengemma, il simbolo del potere dei nani di cui si era impadronito nella caverna, ma la cosa non servì.
Intanto calarono dalle Montagne  Nebbiose orde di orchi e lupi mannari ed allora, solo allora nani, uomini ed elfi riuscirono a superare le loro rivalità per fronteggiare il nuovo pericolo: la battaglia dei 5 eserciti!
Molti morirono e tra questi, anche Thurin, così toccò a Dain diventare il nuovo re dei nani della montagna e fu un re saggio e generoso che seppe distribuire a tutti le ricchezze ritrovate per costruirsi amicizie e regnare con onestà.
Bilbo ottenne la meritata ricompensa e si diresse verso casa, ma la Contea era cambiata e le sorprese non furono certo piacevoli...
Per l'avidità di qualcuno, Bilbo era stato dichiarato morto e tutti i suoi beni erano stati messi all'asta proprio quel giorno.  Mentre tutti uscivano dalla sua casa con le -sue- non piu' sue cose, Bilbo venne a sapere che anche la casa stava per essere data ai suoi cugini, ben contenti di riceverla.
Bilbo riuscì a recuperare molto, ma non tutto; aveva perso però anche la credibilità perchè non era piu' lo hobbit della partenza: non era piu' un tipo sedentario, tranquillo e affidabile, ma avventuroso e perciò poco raccomandabile, insomma era uno strano hobbit.
Aveva però ancora un tesoro incommensurabile, l'anello dell'invisibilità che usava solo per i visitatori antipatici; inoltre tra una visita e l'altra agli amici di un temppo, cominciò a scrivere un libro "Andata e Ritorno- le Vacanze di uno hobbit". Ultima visita per le ultime notizie Gandalf col nano Balin e... insieme si misero a fumare la pipa.


Da questo libro il regista neozelandese Peter Jackson ha girato 3 film, la Trilogia dello Hobbit con i seguenti titoli:

2012- Lo hobbit: un viaggio inaspettato
2013- Lo  hobbit: La desolazione di Smaug
2014- Lo hobbit: La battaglia delle 5 armate.

Nessun commento:

Posta un commento