martedì 29 novembre 2016

I ROMANZI DELL'INQUIETUDINE SVEDESE: -I cani di Riga-

Titolo originale: Hundarna i Riga

Autore: Henning Mankell
1ª ed. originale 1992
1ª ed. italiana 2002

Genere romanzo
Sottogenere giallo
Lingua originale svedese

Serie Le inchieste del commissario Wallander
Preceduto da Assassino senza volto
Seguito da La leonessa biancA
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Ystad in Scania e Riga, la capitale della Lettonia, sono le città che fanno da location a questo giallo, il secondo della saga del Commissario Kurt Wallander, che si svolge nel 1991, appena dopo il raggiungimento dell'indipendenza da parte della Lettonia e delle altre Repubbliche Baltiche, Lituania ed Estonia dall'URSS, in dissolvimento proprio in quegli anni.


Nel Mar Baltico al largo di Ystad in un plumbeo mattino invernale un peschereccio  trova alla deriva un gommone con 2 cadaveri e all'esame la polizia capisce che non si tratta di svedesi, ma di gente proveniente dai paesi al di là del Baltico, probabilmente dalla Lettonia.

Dopo avere scoperta l'identità dei 2, le connivenze e le complicazioni internazionali spaventano sia la polizia svedese che quella lettone e il maggiore Karlis Liepa viene inviato a Ystad per la collaborazione, possibile ora che la Lettonia non è piu' parte della Russia.


Dopo che Karlis ritorna a Riga, le cose sembrano prendere una brutta piega perchè l'uomo viene trovato morto e Wallander deve partire per Riga allo scopo di mettersi a disposizione della polizia lettone e scoprire gli assassini che, a questo punto, sembrano far parte della malavita internazionale,
Wallander capisce subito che le cose sono molto piu' complesse di quel che sembra perchè la polizia lettone non sa nulla (o almeno così dice) di ciò che Karlis poteva aver scoperto a Ystad, mentre la moglie del commissario morto lo contatta segretamente per dirgli che il marito probabilmente è vittima di gente corrotta della polizia oltre che della mafia.

Invitato a ritornare a Ystad perchè il caso -è concluso- (viene arrestato un giornalista amico di Karlis, per mettere a tacere ogni cosa), Wallander riceve una telefonata da Baiba, la moglie del commissario che gli chiede di tornare perchè adesso è lei in pericolo! Walander ritorna a Riga in forma non ufficiale e qui cominciamo le vere avventure perchè dei 2 poliziotti con cui ha avuto rapporti, non riesce piu' a capire se sono collusi o onesti e comunque, quale dei due sia la persona di cui potersi fidare. Lo stesso Wallander alla fine si scopre in pericolo in quanto tutti credono che i documenti rivelatori scoperti da Karlis, siano nelle sue mani, ma lui non  capisce a cosa si riferiscano.

Per scoprire qualcosa, grazie ad alcuni amici di Karlis riesce addirittura ad introdursi nei vecchi archivi della polizia russa e scopre qui alcuni indizi.

Riga è uscita dall'incubo comunista, ma il suo fantasma continua ad allungare le mani e molti dei vecchi meccanismi sono duri a morire: in altre parole, la Lettonia è repubblica, ma non è ancora repubblica e difetta soprattutto nella trasparenza.


Giallo notevole, romanzo poliziesco, d'amore (tra Wallander e Baiba comincia a svilupparsi una storia che si dipanerà tra Svezia e Lettonia per anni, fino alla prematura morte della donna narrata in modo struggente), ma anche romanzo storico perchè il libro ci racconta molto bene l'atmosfera degli anni appena successivi alla caduta del muro di Berlino.

Per chi ha vissuto quegli anni da spettatore esterno ma consapevole, è come rituffarsi in un recente passato, quel passato che ha sconvolto l'Europa e ne ha determinato l'attuale fisionomia; per i giovani il tutto diventa un tuffo nella storia che certo non conosce anche se ne ha qua e là sentito parlare.
Dal romanzo, particolarmente attraverso il viaggio di Wallander, traspare tutto il disordine, l'incertezza, la confusione, le aspettative di quel periodo veramente euforico e pieno di fermenti ma anche di pericoli e di residui duri a morire.

In questo contesto, viene da chiedersi chi siano i - cani di Riga-.

Essi sono i funzionari passati in automatico nei fatti ma non nella mentalità, dal KGB alle strutture democratiche, comportandosi però con la stessa ottusa e incondizionata sfrontatezza, dissolutezza e perversione insensibile ai diritti dell'uomo. Il punto focale in sostanza non sono i 2 cadaveri di inizio romanzo, ma perchè dove come e quando viene assassinato Karlis, evidentemente conscio di aver scoperto qualcosa di troppo grosso e finito in una vera trappola tramite una telefonata notturna.

Wallander ancora una vollta dimostra quello che è, un uomo onesto ancor prima che poliziotto. Avrebbe potuto 50 volte lasciar perder, anzi era già ritornato nella sua Svezia, così  limpida e chiara nella sua Ystad, eppure non ha un attimo di indugio,  ritorna a Riga, questa volta in incognito, quando viene chiamato e non esista ad affrontare quello che sa essere il potere ancora terribile della vecchia polizia segreta.

Riga, oggi aperta e splendida capitale baltica con Vilnius e Talllin, regno del liberty, si mostra qui nella terribile fase di transizione: cupa, confusa, fredda, disordinata, pericolosa!


I 2 ambigui colonnelli con cui Wallander ha a che fare rappresentano bene questo momento: il dubbio è costante, chi l'onesto, chi il corrotto, ricordando che ciò che sembra, non è...

Lettura avvincente da 10 con un ottimo intreccio abbastanza complesso e un finale non scontato, ma chiaro,
Ottima anche la trasposizione televisiva con Wallander interpretato da Kenneth Branagh.

« Il concetto di giustizia non significa solo che le persone che commettono reati vengano condannate. Significa anche non arrendersi mai. »
 (da "L'assassino senza volto")

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