PREMESSA:
sin da
quando ero bambina, la neve mi ha sempre suscitato un’impressione
di felicità e potevo stare ore a fissare dalla finestra la caduta
dei fiocchi piccoli, grossi, a falde, leggeri o pesanti mentre si
depositavano con delicatezza su strade, viali e tetti ricoprendo
lentamente ogni cosa e conferendo un senso di pace e pulizia, di
purezza e perfezione…
Lo stesso sentimento
mi è rimasto da adulta e anche se percepisco i problemi e le
difficoltà negli spostamenti e nella vita che provocano le nevicate,
non posso esimermi dal provare sempre un senso di euforia, di
eccitazione…
Neve. Ghiaccio.
Galaverna o brina fino alla leggera rugiada primaverile… ne
apprezzo in pieno la bellezza…
E
così ho voluto provare a muovermi nel mondo del ghiaccio totale e
come prima cosa, sono stata in Islanda nell’Inverno di 5 anni fa ed
ho ripetuto poi l’esperienza…
Quest’anno
tento la Norvegia alla ricerca del ghiaccio e… dell’aurora
boreale…
Così
cerco sempre libri, anche e soprattutto, di fotografia sul mondo del
ghiaccio, del nord e sui sogni che da quel mondo scaturiscono…
Tra
questi libri segnalo:
“UN
SOGNO NEL GHIACCIO”...-Isole a nord: Islanda Faroer Lofoten
Testo
di Renzo Rossotti
Prefazione
di Francesco Distefano
PAGINE:
72
CATEGORIA:
Geografia Generale. Viaggi
EDITORE:
Pintore
ANNO:
2001
Chi
non è stato al Nord, non importa in quale stagione, non può capire
la passione la malia il fascino la nostalgia che quelle terre
emanano: è un qualcosa che ti prende e che ti spinge a ritornare, a
riprovare quelle sensazioni splendide di purezza bellezza
incontaminata contatto con la natura. E non parlo qui, come dice
appunto la Prefazione del libro, del Grande Nord come Artico e
Antartico, ma mi riferisco alla fascia intermedia, piu’ o meno
sulla linea del Circolo Polare Artico che può essere definita il
-Piccolo Nord-. E il libro parla proprio di queste terre, in
particolare dell’Islanda, delle Faroer e delle Lofoten.
Riporto
queste frasi che mi hanno colpito:
“Ghiacciai,
laghi, fiumi, cascate geyser, vulcani, soffioni, solfatare, fumarole,
piscine naturali d'acqua calda, e poi fiordi, valli con l'esplosione
di fiori della breve estate nordica, spiagge di sabbia nera, le ampie
distese di cenere e lava dell'interno: deserti freddi che lasciano
uno strano malessere, tanto simile al mal d'Africa.
Sono isole
sulla via dell'Artico, ricche di scenari sorprendenti e di segreti da
scoprire a cui dedicare un meraviglioso viaggio; isole abitate da
genti dolci e riservate, con un grande patrimonio culturale e con
livelli di vita decisamente avanzati. “
La
prima terra che è presentata è l’Islanda, la terra dove in pochi
km quadrati la Natura si dispiega in tutto il suo splendore offrendo
-un’antologia commovente e stupefacente di quanto sa creare-, dai
ruscelli ridotti a piccoli fili d’acqua a cascate come Dettifoss di
una potenza primordiale, da laghi dai colori fantastici a vulcani
ancora in piena attività con tutto il corredo di geyser, fumarole,
fanghi bollenti e borbottanti, piscine naturali di acqua caldissima…
Nella
prefazione Distefano ci dice che l’Islanda è un gabbiano che ci
vola intorno allo scopo di parlarci e indicarci tutte le bellezze che
ci circondano…
L’Islanda
parla e parla al cuore di chi sa ascoltare: non è il vocio confuso e
scomposto delle spiagge sovraffollate dei nostri mari, è il vento
che raggiunge velocità impressionanti, è il tuono prorompente delle
cascate, è il mugghio del mare che sbatte con potenza contro le
coste, ma è anche il dolce colore di un’alba e il rosso intenso di
un tramonto, l’urlio continuo delle sterne artiche preoccupate per
i loro nidi…
L’Islanda
è il ricordo del passato che fu la Terra e una speranza per il
futuro.
E
qualcosa di simile, in paesaggi sempre diversi ma che prendono nello
stesso modo, si ritrova nelle Faroer, arcipelago disperso tra Islanda
e Danimarca, cui appartiene anche se con larghe autonomie e che
nessuno conosce tanto da chiederti “Faro chi???”.
Piu’
a nord, vicinissime alle coste frastagliatissime della Norvegia nella
zona di Tromso, ecco le Lofoten con spiagge così bianche da far
invidia alla Sardegna, con i rorbuer, i capanni dei pescatori in cui
ormai è un lusso dormire…
E,
per concludere si tratta di:
“Una
costellazione di isole al nord, dove il mondo si direbbe finire.
Qualche
saga racconta, fra giganti, diavoli e streghe, che la storia non
finisce qui. Forse comincia.”
Poi
seguono le fotografie, un libro nel libro: la rappresentazione
attraverso immagini che sono capovalori che ritraggono ciascuna un
piccolo mondo che sembra fuori del mondo!
Un
posto da visitare e visitare e visitare...per sognare...per
provare...per vivere...
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