mercoledì 7 dicembre 2016

UN SECONDO GIOIELLO... "Se negli occhi di un gatto... Ritorno a Owl Cottage" di Dennis O' Connor


  TITOLO ORIGINALE: Paw Tracks at Owl Cottage
De Agostini, 2013

ISBN 8841885769, 9788841885765

Lunghezza 239 pagine
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-Osservare un gatto è un po' come assistere alla realizzazione di un' opera d'arte.- 

(Oliver Herford 1863-1935 scrittore angloamericano)

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Dopo avere letto e goduto pienamente della bellezza di "Il gatto che aggiustava i cuori " di Rachel Wells, sulla scorta dell'affetto che provo per la mia Silk, che ormai ha 13 mesi e mi accompagna sempre con la sua dolce presenza, ho cercato in internet altri racconti di gatti ed ecco...mi sono imbattuta in un altro (come ho definito il libro di cui sopra),  non-piccolo gioiello.

Il libro è  Paw Tracks at Owl Cottage, tradotto in italiano come "Se negli occhi di un gatto... Ritorno a Owl Cottage": solo in corso di lettura, mi sono accorta che  era il secondo  dello stesso autore e continuava la storia dei suoi gatti, ma per fortuna i due possono anche essere letti separatamente.

Insomma, Dennis O' Connor racconta una storia autobiografica: dopo avere lavorato per tutta una vita in qualità di psicologo e docente della materia in varie Università, al momento di andare in pensione decide  con la moglie di trasferirsi dalla città alla campagna per ritornare nel suo Northumberland,  Quando i 2 vengono a sapere che il cottage dove Dennis era cresciuto, lo Owl Cottage è  in vendita, subito vanno a vederlo e lo acquistano.

Il cottage non è in buone condizioni, ma la scelta è irrevocabile perchè, se è vero che lì era morto il suo carissimo gatto Toby Jug con cui aveva condiviso tante vicende, felici e non, è anche vero che quei ricordi  gli riempiono ancora il cuore e riviverli, non può che fargli bene,

Dopo il trasloco e il trasferimento definitivo, Dennis e la moglie decidono che è venuto il momento di scegliere il loro nuovo compagno e la scelta va senz'ombra di dubbio ad un gatto della razza di Toby, la Maine Coon.

Dico la verità, amo i gatti, ma non sono una patita di allevamenti e razze per cui questo nome non mi diceva niente; così, leggendo il libro oltre alla storia della razza qui raccontata, ho fatto una ricerca online.

Le leggende sull'origine della Maine Coon si sprecano: si parla addirittura di un incrocio gatto-procione (come viene soprannominato in Usa), c'è chi lo fa discendere dai gatti norvegesi dei Vichinghi... si sa solo che questa razza si diffuse in America, proprio nella zona del Maine da cui prende il nome, intorno al 1861, gli venne poi preferito il persiano per essere riscoperto come razza intorno al 1975 e in Italia arrivò addirittura  nell'85.


La voce piu' accertata sembra però quella raccontata dallo stesso O' Connor nel libro: fu una razza creata dalla regina Maria Antonietta di Francia come gatto di compagnia, chiedendo ai suoi esperti di far accoppiare il gatto norvegese con (probabilmente) i suoi gatti d'angora.
Allo scoppio della Rivoluzione, Maria Antonietta, piu' spaventata per i suoi gatti che per se stessa, li fece subito partire per gli Usa, sperando di seguirli a breve, ma nella fuga tutti sanno che fu arrestata, processata e poi ghigliottinata.

I gatti poi si svilupparono e presero proprio il loro nome in Usa: Maine Coon, facendo riferimento  ad una delle leggende sull'origine in quanto coon significa procione.

I Maine Coon sono gatti imponenti, con pelo semilungo, ed una lunga e foltissima coda che avvolgono su di sè quando dormono per proteggersi dal freddo cui sanno adattarsi molto bene.
Sono attivi, intelligenti e curiosi, adatti alla compagnia anche di bambini e anziani in quanto sono pazienti e non graffiano quasi mai, abituati sia alla vita di casa che in esterno, molto robusti e resistenti al freddo, con spiccata tendenza al gioco e... alla caccia...

Così Dennis e la moglie trovano un allevamento di fiducia e prenotano un micino maine coon ed arriva Pablo che rimarrà con loro per moltissimi anni; di buon carattere, ama  stare coi padroni, ma anche vagare da solo di notte, felice quando il padrone dopo un personale addestramento notturno lo lascia partire da solo per le sue spedizioni.
Dennis lo guida all'inizio per i sentieri e i boschi intorno al cottage, munito di pila e bastone, ma una notte l'uscita rischia di farli morire tutte e due perchè sono quasi colpiti da uno sparo di qualcuno (non si sa chi) che va a caccia di notte e sentito il loro rumore, li ha scambiati... per un'ottima preda.

Quando Dennis per trovare consolazione e scoprire il colpevole, racconta tutto al pub del paese, tante sono le risate  e le prese in giro e alla fine dopo essersi preso la colpa per girare di notte senza scopo, capisce che Pablo (e soprattutto lui) sarebbe stato piu' sicuro a fare da solo le sue escursioni.


E' ormai giunto il momento di affrontare un altro cuccioletto ed eccoli di nuovo all'allevamento per Carlos: il gattino una volta arrivato al cottage, si rivela affettuosissimo, ma dotato di 7 spiriti, di un'energia terrificante e di una voglia di saltare grattare graffiare dappertutto che mette a dura prova i due padroni.

E'  Dennis a prendersi l'incarico (attingendo alla sua vecchia esperienza di psicologo) di educarlo: per esempio, lo abitua a pettorina e collare e con lui si mette a fare lunghissime passeggiate ed escursioni che prima in auto e poi a piedi, li portano molto lontano, addirittura a Lindisfarne, dove c'era stato il primo attacco dei Vichinghi.

 Spiagge, boschi, castelli e montagne della zona sono le loro mete, ma ancora una volta Dennis si prende un bello spavento quando in una camminata sul Cheviot, non vede il maltempo in arrivo con nebbia e scrosci di pioggia alle sue spalle (e si sa la mutevolezza del clima atlantico) e lui e il micino si perdono. Bagnati, fradici e spaventati, ormai al buio, finalmente vedono in lontananza dei fari e seguendo quella luce, riescono a ritornare alla strada e all'auto. Ma da allora in poi riducono un po' i chilometri e la durata dei loro viaggi! Poco per volta, Carlos si calma e diventa un bellissimo gattone affettuosissimo in particolare con Dennis.

Indimenticabile l'episodio in cui Pablo non ritorna; per giorni e giorni, Dennis e la moglie lo aspettano al mattino credendo che semplicemente possa aver avuto un contrattempo o sia rimasto rinchiuso da qualche parte, ma sembra che di lui non ci sia piu' segno,  nè vivo nè morto!

 Dennis è sconvolto e così la moglie: lo hanno cercato ovunque e alla fine, Dennis, arrivato quasi alla superstizione, si ricorda di un particolare che un amico gli aveva raccontato su un'abitudine che gli zingari della zona avevano: quando qualcuno non tornava, bisognava accendere una candela e metterla alla finestra per 3 notti consecutive e il ritorno (salvo casi sfortunati) sarebbe avvenuto, come se misteriosamente  l'atteso fosse attratto dalla sua casa.

Dennis fa questo e ancora per 3 notti,  con Carlos fiducioso e consapevole vicino a lui...sta in poltrona nella veranda ad attendere l'arrivo di Pablo. Poi il terzo mattino, la candela si spegne e ... poco dopo, Carlos salta in piedi agitatissmo ed eccolo...fuori dalla porta...malandato arruffato sporco e dimagrito, Pablo, felicissimo, ritornato alla sua casa tra la gioia di tutti!
 Probabilmente era rimasto chiuso da qualche parte, forse nella casa di qualcuno che era partito per giorni e solo al loro arrivo, era potuto partire.

Scelto il terzo micino, Luis, questi non fa in tempo a conoscere il vivace affettuoso intellligente Carlos: ritornati a casa, una vicina chiama Dennis e la moglie perchè ha trovato morto un micione e teme sia il loro. I due si precipitano e vedono Carlos morto  e raccolto dalla strada, probabilmente investito: la scena in cui i due scavano la buca nel giardino e lo seppelliscono, la notte in cui Dennis decide di vegliare la piccola tomba in ginocchio per non lasciare solo il suo amico fino al sopraggiungere della luce, è commovente e splendida, una pagina di alta umanità!


Dopo Luis, i due decidono di scegliere ancora un Maine Coon ed ecco, in arrivo, Max dignitoso e serio come un aristocratico, ma il micino nato in una coppia gemellare, subisce un vero choc quando lui e il fratello vengono separati e arrivato nella nuova casa, incontra seri problemi di salute: addirittura sembra sul punto di morire mentre nessun  veterinario riesce a scoprire la malattia in questione.

 Semplicemente Max soffre e Dennis si sente in grande colpa perchè lui, psicologo da una vita, non aveva capito quello che aveva causato al micio...si ricorda ora, ripensandoci, il terrore comparso negli occhi del micino quando aveva alzato Max strappandolo dall'abbraccio di un altro piccolo gomitolo di pelo, il suo gemellino. E' solo l'affetto intenso di Dennis e della moglie, la cura degli altri due  gatti che a poco a poco fanno riprendere Max che però rimane fedelissimo innamoratissimo e vicinissimo alla moglie, ma un po' piu' diffidente verso Dennis.

 Lui era stato il -colpevole- della separazione e gli ci vogliono ben 2 anni di coccole, di carezze, di bocconcini, di rispetto per ottenere la confidenza di Max: poi, un giorno buttato per terra senza accorgesene un pezzo di carta arrotolata, Dennis se lo vede riportare....Max lo vuole come compagno di giochi e la gioia di Dennis è infinita!

Finalmente,... ma ce n'è voluta!

Due persone, 4 -ragazzi-, un cottage nel dolce Northumberland...un nido d'amore d'affetto e di tranquillità... un idillio...

Un libro per chi ama i gatti e per chi sa godere della loro pace ed imparare da loro come si può godere della semplicità della vita della vicinanza dei propri cari senza sopraffazione ma con dolcezza delicatezza e rispetto!

Si dice che i gatti siano filosofi, ma sono soprattutto creature splendide che hanno imparato a vivere in pace e a godere della casa, ma anche e soprattutto dei loro -umani-,

Nel libro ci sono pagine intense di amore di dolore di affetto di una vita che nella tranquillità della campagna inglese rifugge dalle volgarità e dai rumori, cercando la pace con la natura.   Da leggere e godere, assolutamente: adatto a tutti... soprattutto ai -duri di cuore-...

Il titolo, quello italiano ma non quello originale, fa giustamente riferimento agli occhi del gatto: essi, come nell'uomo sono il riflesso dell'anima e riflettono e manifestano i sentimenti e la percezione di ambiente e persone che i gatti hanno.  Basta osservarli quando si svegliano all'improvviso per un rumore, puntano le orecchie e spalancano gli occhi, di solito socchiusi, evidenziando 2 macchie nere come se volessero scannerizzare i dintorni e scoprire ciò che non va...


-Gli occhi di un gatto sono finestre che ci permettono di vedere dentro un altro mondo.-
(DA una leggenda irlandese)

E per finire...

-Come quelle enormi sfingi distese per l'eternità in nobile posa nel deserto sabbioso, essi scrutano il nulla 
senza curiosità, 
calmi e saggi. -
                                                                (Charles Baudelaire)


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