lunedì 26 settembre 2016

OCCHIO ALLE MELE...perchè le mele fanno paura alla Nuova Zelanda!

Siamo partiti ( io e mio figlio) dall'aeroporto di Manchester (UK) e con sosta tecnica a Munch (Germany), scalo per cambio aereo a Singapore, eccoci sull'ultimo tratto del volo; precisamente metà del viaggio, solo 12 ore!

Per tutta la mia vita lavorativa, ho insegnato Geografia (nelle Scuole Medie), ho parlato dei fusi orari, del jet leg e di altri problemi del genere, eppure ho capito che se non si prova davvero a compiere un viaggio così, risulta difficile capire cosa significa partire un giorno (19 agosto), arrivare a sera a Singapore, ripartire il 19 agosto ore 21 per altre 12 ore e arrivare ad Aucklamd la mattina del 21, oh no la sera del 21, perchè ci sono rispetto all'Italia ben 12 ore di differenza!

Comunque le 24 ore di volo sono passate abbastanza in fretta anche per il desiderio di arrivare: a Singapore ecco il foglietto per le Dichiarazioni d'arrivo...
Oltre ai soliti nome, cognome, indirizzo, denaro, durata del viaggio e indirizzo almeno del primo albergo, ecco la richiesta delle cose presenti in valigia o nel bagaglio a mano che non  possono entrare in Nuova Zelanda.
Oltre alle cose solite e ovvie cui uno penserebbe, ecco la parola chiave; cibo!

Cibo???

Incerti se e cosa dichiarare, ci sono passate davanti molto velocemente le immagini delle dogane "terribili" tipo Australia e appunto nuova Zelanda, per cui prima di ritrovarci come Sordi di ritorno dalla Svezia nel ben noto film ("Detenuto in attesa di giudizio", 1971, Nanni Loy), abbiamo segnato ogni cosa, dalle caramelle ai biscotti presi per il viaggio al panino consegnatoci sul volo e a 2 mele sempre della Singapore Airlines.mela,

Eccoci in coda: a sinistra chi non aveva nulla da dichiarare, a destra i DICHIARANTI...
Con un po' di tensione tocca a noi ed ecco il controllo: ci invitano a tirar fuori le cose indicate, prendono il panino e lo gettano, prendono i biscotti e ce li lasciano,,, poi ci chiedono se abbiamo altro.
Risposta: no.

...ci sembra...

Tutto finito?
No valigie, valigine e valigette comprese le nostre borse e giacche passano accuratamente sotto uno scanner; alt, c'è qualcosa che non va in una borsa, la mia!
Panico e qualche gocciolina di sudore!
Cos'avrò mai dimenticato di segnalare???
Ah, il serio eppur cortese agente mi invita ad aprire e con la mano guantata fruga, fruga ed ecco,,, il colpevole, il corpo del reato!

Una rossa piccola gustosa (almeno all'apparenza) mela che ci era stata data dalle hostess delle Singapore Airlines con la cena/ colazione, be' ormai ho perso l'orizzonte sulla qualità de nostri pasti!

La mela viene delicatamente presa dalla mano guantata dell'agente e...BUTTATA!

Ma...ma... la Nuova Zelanda ha paura di una mela, una singola piccola mela!

Be', per capire faccio un breve passo indietro e mi riferisco ad una delle puntate piu' simpatiche dei Simpsons, quando cioè la nostra gialla famiglia si trasferisce in Australia e Bart nasconde il suo rospo,,, che poi libera di nascosto e ben presto il rospo diventa una piaga incontenibile...
Ecco, qui è la stessa cosa!
In Nuova Zelanda e lo abbiamo capito meglio dopo i primi giorni di viaggio, ci sono varietà particolari di flora e animali che sopravvivono solo qui grazie ad un rigoroso controllo dell'ambiente che deve rimanere inalterato senza che arrivino dall'esterno "cose" che possano minacciarne l'originalità e la sopravvivenza.

E la stessa cosa vale per l'Islanda; mi ricordo di aver letto che per girare in Nuova Zelanda La Trilogia dell'anello sono stati usati dei cavalli islandesi che però non sono piu' potuti rientrare nel loro paese e probabilmente sono ancora in zona ... sotto controllo!
Così quello che fa paura (mi si passi la parola) non è la mela in sè, ma i semi che la mela contiene e che potrebbero danneggiare in un futuro piu' o meno prossimo le specie locali.

Quindi... attenti a quella mela!

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